MotoGP, Mugello: ha vinto il francese Fabio Quartararo. Male le Ducati, Valentino Rossi decimo
MotoGP Motomondiale al Mugello, sesta prova. Ha trionfato Fabio Quartararo su Yamaha, la sua prima nel circuito toscano ; vittoria dedicata a Jason Dupasquier. Hanno completato il podio Oliveira su Ktm e Mir su Suzuki entrambi partiti in seconda fila.
Male la Ducati sulla pista amica: Bagnaia è caduto al secondo giro ed ha perso il secondo posto in classifica generale . Miller è finito sesto dietro a Zarco (4) e a Binder (5). Nono Petrucci,decimo Valentino Rossi .
Dopo pochi secondi cade Francesco Bagnaia che piega troppo in curva ed è costretto a ritirarsi. Per il primo posto lottano Quartararo e Zarco che si sorpassano più volte. Per il secondo posto la lotta è riservata a Mir e Oliveira. La classifica del Motomondiale : Quartararo primo con 105 punti.Secondo Zarco con 81, terzo Bagnaia con 79. Seguono Jack Miller e Vinales con 74. Il prossimo MotoGP si correrà il 6 giugno a Barcellona.
Tanta tristezza e un dolore profondo. La tristezza è dovuta alla mancanza della strepitosa cornice di pubblico. Anche 164mila. Il dolore – immenso, profondo, generale – è dovuto alla morte di Jason Dupasquier, un ragazzo di 19 anni, svizzero, ricoverato sabato pomeriggio a seguito del grave incidente nelle qualifiche di Moto3.
Il suo team ha deciso di ritirarsi e non partecipare alle gare di Moto2 e Moto3. Un quarto d’ora prima del disco verde MotoGP è stato osservato un minuto di silenzio. In pista, tra due ali di piloti, tecnici, amici.
Il tracciato del Mugello ha una bella storia. È una pista entrata nel mito. L’alba ha una data entrata nella narrazione dei motori: 21 giugno 1914. Solo 67,5 chilometri, quattro giri, gara dì regolarità per auto. Poi altri passaggi chiave. Il 23 giugno 1974 è nato l’attuale circuito, nel 1988 diventa Ferrari. E con la nuova proprietà è cominciata una nuova vita. Ducati ed Aprilia ne hanno fatto la palestra dei loro trionfi fra test segreti e giornate di prove ufficiali. È stata la loro Università delle due ruote. Lo è ancora.
Col tempo si è preso una meritata fama mondiale. Percorso di 5,2 km con 1 curve, ha un rettilineo infinito con staccata per cuori forti. Poi una “esse”forse non troppo marcata ma in pendenza. Meglio comunque della ruvidità del “ Cavatappi “ di Laguna Seca in California. Il passaggio più bello e pericoloso resta, in assoluto, la doppia curva della Casanova-Savelli. Una”esse” molto veloce dove la traiettoria “ non perdona “, come dicono i tecnici, in testa Riccardo Galli. Il record della pista è ormai vecchio di diversi anni. Risale al Mondiale 2013, con una media gara di 175,4 km/h firmato dalla Honda di Marc Marquez in 1’47”639. Due Ducati contro la Yamaha del “Diablo”. Il Motomondiale è ancora molto lungo.