
Revisione auto: aumento costo (10 euro) in Legge Bilancio. Compensato (solo una volta) da buono veicoli sicuri (Foto d'archivio Ansa)
Aumento del costo per la revisione auto. Dall’anno prossimo costerĂ di piĂ¹. Il prezzo aumenterĂ di 10 euro (oggi si viaggia intorno ai 70 euro a revisione). Lo prevede la Legge di Bilancio.
L’Ansa fa sapere che il Governo intende comunque “tutelare” gli automobilisti con un buono “veicoli sicuri”. Buono che, nelle intenzioni del Governo, andrĂ a coprire il sovrapprezzo di 10 euro. Ma buono che varrĂ solo per la prima revisione del mezzo. E solo per una macchina a famiglia.
Quindi, non è proprio vero che andrĂ a coprire il rincaro. PerchĂ© si suppone che un’auto duri piĂ¹ di tre-quattro anni. E capita che nuclei familiari abbiano piĂ¹ di un’auto.
Revisione auto: aumento costo di 10 euro
L’aumento del costo della revisione auto sarĂ di 9,95 euro. E verrĂ in parte compensato dal buono “veicoli sicuri”.Â
Come funziona il buono veicoli sicuri?
In pratica, la prima revisione che verrĂ fatta entro tre anni sarĂ esentata dall’aumento. Ma il bonus varrĂ una sola volta e per un solo veicolo se si possiedono piĂ¹ auto. Quindi non andrĂ a compensare veramente in toto l’aumento del costo.
I centri di revisione percepiranno dunque l’aumento. Che, nell’immediato, non ricadrĂ sui cittadini ma – per una sola volta – sarĂ compensato dallo Stato. La tariffa sarĂ aumentata con un apposito decreto del ministero delle Infrastrutture, di concerto con il Mef. Decreto da emanare entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta della legge di bilancio.
“A titolo di misura compensativa dell’aumento, per i tre anni successivi all’entrata in vigore del decreto ministeriale – si legge nella norma – è riconosciuto un buono denominato ‘buono veicoli sicuri’, ai proprietari di veicoli a motore che nel medesimo periodo temporale sottopongono il proprio veicolo e l’eventuale rimorchio alle operazioni di revisione. Il buono puĂ² essere riconosciuto per un solo veicolo a motore e per una sola volta. L’importo è pari a 9,95 euro”. Il costo è stimato in 4 milioni l’anno nel 2021, 2022 e 2023.
Legge di Bilancio: gli ultimi bonus
Molti dei bonus delle ultime ore non dovrebbero trovare spazio in legge di Bilancio. I deputati, infatti, hanno portato a casa il via libera a un centinaio di micro-finanziamenti sotto i 5 milioni di euro, alcuni anche di poche centinaia di migliaia di euro.
SarĂ da vedere se tutte le misure passeranno il vaglio dell’ammissibilitĂ in Aula. Dove tra martedì e mercoledì il testo sarĂ blindato con la fiducia e licenziato per il Senato. Che potrĂ di fatto solo approvare quanto giĂ fatto dalla Camera subito dopo Natale, salvo rischiare l’esercizio provvisorio.
Legge di Bilancio: le micronorme piĂ¹ strane
Ma tra le misure approvate spiccano un centinaio di micronorme. Che vanno dalle filiere agricole ai boschi urbani, passando per i collegi universitari e la formazione turistica esperienziale, che incassano tra 1 e 5 milioni ciascuno, e che distribuiscono all’incirca 250 milioni nelle voci piĂ¹ disparate.
Cultura, turismo e istruzione sono molto gettonati. Ci sono il finanziamento per il training sui cadaveri ma anche i 300mila euro per 100 borse di studio per studenti under 25 per progetti per la P.a.. Altre 6 borse di studio sulla criminalitĂ organizzata (per 240mila euro) oltre all’istituzione, con 100mila euro, del master in medicina clinica termale. Ci sono poi fondi per le universitĂ non statali del Sud, i licei musicali per i corsi jazz, i collegi universitari, la Scuola europea di industrial engineering and management, i prestiti pubblici di libri e la fondazione che li garantisce per le categorie deboli.
Tra le ricorrenze quest’anno vincono gli 800 anni del primo presepe, che prendono 1,3 milioni per tre anni. Mentre al Giubileo del 2025 va 1 milione l’anno per due anni. A Roma arriveranno anche 4 milioni per gli europei di nuoto del 2022. E a Taranto 1,5 milioni per tre anni per i Giochi del mediterraneo del 2026.
Anche pubblica amministrazione e ministeri riescono a salire sul carro delle modifiche e incassano una serie di stanziamenti per stabilizzazioni, assunzioni o miglioramenti retributivi (dai prefetti alla Ragioneria generale dello Stato, passando per il ministero dell’Interno, la Farnesina, la Difesa, la Giustizia, l’Inps, l’Aifa).
Ci sono poi i fondi per le indennitĂ dei portuali, per la sanitĂ militare, per il servizio sanitario della Gdf, e ancora per i gestori dello Spid e così via. Centomila euro, perĂ², vanno anche a creare una piattaforma per la raccolta delle firme digitali, che a partire dal 2022 renderĂ piĂ¹ semplice per i disabili sottoscrivere la richiesta di un referendum e apre la strada alla possibilitĂ per tutti di spostare per tutti le raccolte firme sul web. (Fonte Ansa)
