Sullo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035 slitta la decisione finale e forse di fatto salta anche tutto. Ma andiamo con ordine e vediamo cosa è successo. La presidenza svedese del semestre Ue ha rinviato il dibattito e il voto previsto oggi, 1 marzo, alla riunione dei Rappresentanti Permanenti aggiunti (Coreper I) sullo stop alla vendita dei motori a benzina e diesel a partire dal 2035. Il voto era previsto al primo punto dell’ordine dei lavori e slitta al Coreper I di venerdì.
La mossa della presidenza svedese giunge dopo che, nelle scorse ore, il sì al Regolamento Ue sullo stop ai motori endotermici (principalmente diesel e benzina) è tornato in bilico: l’Italia ha annunciato il suo voto contrario e la Germania ha espresso delle riserve legando la sua approvazione alla necessità di mettere in campo una misura europea parallela sugli e-fuels. Con le posizioni non favorevoli di Polonia e Bulgaria già espresse in occasione del Coreper I dello scorso novembre il Regolamento rischiava di incontrare una minoranza di blocco. La ratifica finale, apparentemente solo formale, del regolamento, è prevista per il Consiglio Ue del 7 marzo.
A questo punto il no dell’Italia potrebbe innescare un clamoroso effetto valanga: la Germania, infatti, si è sempre dichiarata favorevole allo stop alla vendita di auto a combustione interna, a condizione però che lo stop non tocchi i veicoli commerciali leggeri. La Germania infatti vuole prorogare lo stop alle immatricolazioni di questi veicoli a patto che, dal 2035, utilizzino carburanti sintetici. Bulgaria e Polonia, inoltre, sono da sempre estremamente critiche sul provvedimento.