
Viñales: "Buttarsi dalla moto a 300 all'ora? Sono abituato al pericolo" (foto Ansa)
Viñales ha evitato lo schianto buttandosi giù dalla sua moto a 300 all’ora: “Sono abituato al pericolo”.
Sono passati tre giorni dall’incredibile tuffo di Viñales dalla sua moto ma il gesto del pilota della Yamaha è ancora negli occhi di tutti.
Il pilota è stato costretto a buttarsi già dalla sua moto a 300 all’ora per evitare uno schianto che quasi certamente sarebbe stato mortale.
Viñales è tornato su questa scarica di adrenalina nel corso di una intervista rilasciata a Paolo Lorenzi per Il Corriere della Sera.
“Io dormo sempre abbastanza bene. Perché ormai sono abituato al pericolo. Fa parte della mia vita, ci convivo. Ogni pilota sa che può capitargli una cosa simile.
Lo spavento passa subito. La rabbia resta perché avevo l’opportunità di fare punti importanti per il Mondiale.
Come ho fatto a mantenere la lucidità? Bisogna restare sempre molto concentrati, in ogni istante. Faccio questo sport fin da bambino e per me col tempo è diventato una cosa naturale. Se vuoi correre al limite serve molta determinazione. Soprattutto nelle qualifiche. Quando si spinge al massimo e ogni fibra del tuo corpo è impegnata all’estremo: fondamentale essere attenti a tutto.
Vado in palestra, corro in bicicletta, faccio molta attività fisica. Ma stare in sella alla moto è diverso e molto istintivo, proprio perché l’ho sempre fatto. Non c’è un segreto. Viene tutto di conseguenza correndo a 300 all’ora.
Ogni volta che si cade ciò che conta è capirne il motivo. Individuarne la causa, cercarne il senso. E se non ti sei fatto nulla, monti di nuovo in sella e ci provi un’altra volta…
Cosa è successo? Ho perso una delle pastiglie (l’elemento che preme sul disco freno, ndr). Era troppo consumata ed è saltata via. La settimana prima avevo utilizzato lo stesso impianto senza problemi. Non ho avuto nessuna avvisaglia in prova. Difficile capire come mai l’inconveniente è capitato proprio durante la gara successiva.
Buttarmi dalla moto? Mi era già successo, ma per altri problemi tecnici. Per esempio al manubrio… Alla fine, saltare giù ti viene spontaneo. Perché in una piccola frazione di secondo sei costretto a reagire” (fonte Il Corriere della Sera).
