L’ultima notte brava di Amy Winehouse: “Crack ed eroina per 1200 sterline”

Amy Winehouse (Ap photo/Lapresse)

LONDRA – L’ultima notte brava di Amy Winehouse è iniziata con un carico da 1200 sterline, crack ed eroina a volontà per sballarsi nella Londra d’estate e dimenticare le ansie degli ultimi concerti flop.

Si chiama Tony Azzopardi e di mestiere fa il pusher l’uomo che ha accompagnato la cantante a prendere la droga nelle sue ultime ore di vita, prima che venisse trovata morta nella sua di Camden Square, ora presidiata dai fan e dai loro regali.

«Voglio che la famiglia conosca la verità su ciò che realmente è successo», ha raccontato al Daily Mail il pusher. Era ormai tarda serata, erano pressapoco le 23 del 22 luglio. I due si incontrano, Amy vuole droga, parlano un po’ davanti a un locale. Poi decidono di muoversi.

Insieme, racconta Azzopardi, vanno in taxi a recuperare il crack: «Lei mi ha chiesto di aiutarla a procurarsi un po’ di droga e così ci siamo recati insieme in taxi a West Hampstead, dove ho SplashNews chiamato uno spacciatore di mia conoscenza».

Poi aggiunge ancora l’uomo, presentato alla Winehouse dall’ex marito Blake Fielder-Civil: «Quando mi ha accompagnato a casa, Amy mi ha dato un bacio sulla guancia e mi ha detto che sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei vista. Sembrava star bene, come se non toccasse la roba da un po’. Quando ho saputo che era morta non ci volevo credere».

Anche se si erano lasciati e appena qualche settimana prima l’aveva denunciata per stalking, Blake adesso tira fuori i ricordi: «Ci siamo amati molto, ma il nostro amore era malato. Non si può avere un rapporto sentimentale quando si è schiavi dell’eroina, non si può quando non hai soldi vai a rubare e passi metà del tempo in carcere, non è vita».

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luiss_smorgana