ROMA, 4 MAR – ''Alla fine degli anni '70, nel mio periodo piu' buio, mi accolse come un fratello ai suoi concerti''. Lo scrive Antonello Venditti in un intervento sul Messaggero in cui esprime gratitudine a Lucio Dalla.
''Dopo 'Buona domenica' abbandonai Roma e peregrinai per l'Europa. Ero completamente solo, senza casa, senza moglie e per giunta in crisi economica. Soffrivo di giramenti di testa e strane tentazioni suicide, non avevo coscienza di quello che ero, avevo perso ogni punto di riferimento'', scrive Venditti. ''Lucio se ne accorse e mi ospito' nelle sue date. Smussava tutti gli angoli ai miei problemi e mi aiuto' a tornare a casa''.
Venditti rivela il contributo di Dalla alla nascita di 'Grazie Roma'. ''L'accelerazione per la mia risalita avvenne in autostrada. All'altezza di Bologna affiancai una jeep e mentre la sorpassavo mi accorsi che dentro c'era Lucio'', racconta. ''Mi avverti' di una casa vicino alla sua in vendita a Trastevere. Disse: se fossi in te chiamerei la proprietaria. Ora''. Entrato in quella casa, prosegue Venditti, ''guardai i tetti della mia citta', poggiai i polpastrelli sui tasti del pianoforte e usci' 'Grazie Roma'''.