ROMA – Cinquant’anni fa, i Beatles, la più grande band del mondo si sciolse definitivamente spezzando il cuore di milioni di fan.
A dare la notizia fu il Daily Mirror che il 10 aprile 1970 con un enorme titolo rivelava “Paul is quitting the Beatles”, Paul lascia i Beatles, e annunciava il primo album da solista.
Le prime due prove da solista furono stroncate da critici e fan, tutti incolpavano Paul per la fine dei Fab Four.
Negli anni Sessanta, i quattro amici di Liverpool avevano dominato le classifiche di tutto il mondo, ragazze urlanti li seguivano ovunque andassero.
Per la band era praticamente impossibile sentire il loro suono: le urla dei fan erano più alte.
Nel 1966 smisero di fare concerti e l’ultimo insieme, improvvisato, fu nel 1969 sul tetto della casa discografica Apple Corp, nel centro di Londra. Un’enorme folla si radunò in strada per vedere il momento storico e per bloccare il concerto fu necessaio l’intervento della polizia.
Finirono di suonare “Get Back” con John Lennon che scherzò: “Vorrei ringraziare a nome del gruppo e speriamo di aver superato il provino”.
Poco più di un anno dopo, i Beatles erano finiti, lasciarono i loro fan affranti e inconsolabili.
Per 50 anni sono circolate voci sulle discussioni, sulla divisione della band e i fan ce l’avevano soprattutto con la moglie di Lennon, Yoko Ono, e Linda consorte di McCartney.
Ma sembra che i problemi dei Beatles fossero iniziati anni prima della loro rottura: la morte del loro manager, Brian Epstein, aveva lasciato un vuoto nella guida della band.
Il loro capolavoro Sgt Peppers Lonely Hearts Club Band, uscito nello stesso anno in cui hanno smesso di andare in tournée, è largamente considerato come l’ultima volta che i Beatles si sono riuniti in gruppo.
Dopo la tragica morte di Epstein, Paul diventò il leader non ufficiale della band e John Lennon in seguito ammise che senza i suoi sforzi il gruppo si sarebbe sciolto.
Ma aveva anche affermato che Paul avesse preso il timone solo perché era preoccupato di iniziare la sua carriera da solista.
Diverso l’atteggiamento di Paul: in seguito aveva affermato che l’inizio della fine fu quando smisero di essere musicisti e diventarono imprenditori.
All’interno della band, la tensione non era soltanto per chi dovesse essere il leader, anche le differenze artistiche iniziavano a causare problemi.
La collaborazione tra Lennon e McCartney era famosa in tutto il mondo, ma anche George Harrison fu un talentuoso cantautore e il primo Beatle a pubblicare un album solista nel 1968.
Mentre scriveva sempre di più, diventava sempre più frustrato: negli album c’era ben poco di quanto creava.
Ciò non aveva impedito ai quattro di tornare in studio per registrare “The White Album” ma quella volta c’era una differenza fondamentale: Yoko Ono era in studio con loro. Yoko e Lennon, volevano che la band sperimentasse di più – lei ebbe uno scontro con McCartney – e le tensioni iniziarono davvero a ingigantirsi.
Nel 1968 le cose erano diventate talmente aspre che ciascuno rilasciava interviste per conto proprio. Lennon stava precipitando nella dipendenze da eroina, il che aveva causato crescenti problemi.
All’inizio del 1969, la Apple Corp era in gravi difficoltà finanziarie e Lennon aveva ingaggiato un team per gestire i suoi interessi all’interno della band. McCartney reclutò i cognati Lee e John Eastman e dopo una serie di incontri, furono assunti per l’intera band.
Ma una serie di sfortunate decisioni commerciali portarono i Beatles a perdere il controllo di alcune delle entrate e ciò aveva inasprito ulteriormente l’atmosfera.
Nel giro di poco tempo, Ringo, George e John decisero di lasciare gli Eastman e assunsero un altro esperto, Allen Klein, affinché gestisse i loro interessi e le questioni legali.
La fiducia era finita. John e Yoko avevano avviato un progetto di pace internazionale con il singolo Give Peace A Chance. Ringo era fuggito all’estero per trascorrere del tempo con la sua famiglia mentre George focalizzava l’attenzione sui nuovi atti firmati da Apple Records.
Negli anni successivi alla rottura emerse un nastro di John, Paul e George mentre si incontravano negli studi di Abbey Road per discutere su un seguito dell’album.
Ringo era ricoverato in ospedale per problemi di stomaco e il resto della band registrò l’incontro così che potesse ugualmente capire cosa era accaduto.
Fu un successo inaspettato ma dopo essersi esibito ad un festival a Toronto, in Canada, John decise che voleva lasciare i Beatles.
Tornò a Londra per comunicare al resto della band che voleva “il divorzio” ma dato che erano in una fase cruciale della rinegoziazione delle royalty, Paul, George e Ringo lo persuasero a tacere.
Paul era devastato dal fatto che John volesse sciogliere la band e si rifugiò nella fattoria che condivideva con la moglie Linda e la famiglia.
Era determinato a fare qualcosa e iniziò a registrare il primo album da solista con la data di uscita concordata del 17 aprile 1970.
Nel frattempo, anche se la band non era tornata insieme a registrare, la minaccia di azioni legali da parte di una società cinematografica statunitense, costrinse il gruppo a riunire le precedenti registrazioni, che trasformarono in “Let it Be”.
La data di uscita si scontrava con quella concordata per il primo album da solista di McCartney. Ringo andò a parlargli ma fu buttato fuori.
Paul era ancora furibondo e fece il passo che segnava l’addio ai Beatles attraverso un comunicato stampa e una copia in anteprima del primo album da solista.
La notizia, all’insaputa degli altre tre, fece il giro del mondo. Ringo, George e John, che si erano attenuti alla sua parola e non avevano rivelato i suoi piani di lasciare la band, si sentivano traditi, pensavano fosse una mossa pubblicitaria per promuovere l’album.
Nonostante gli enormi problemi legali che tutti e quattro i Beatles avrebbero affrontato se Paul fosse andato in tribunale per divorziare dalla band e dalla direzione di Klein, il 31 dicembre 1970, McCartney aveva avviato un’azione legale contro i suoi amici.
In tribunale, Paul disse che le differenze tra i Beatles erano inconciliabili e che avevano smesso da tempo di funzionare.
Il giudice accettò e Paul fu libero. Nei successivi dieci anni, affinché si riunissero in un concerto o pubblicassero un album, ai Beatles furono offerte ingenti somme di denaro. Rifiutarono sempre. Poi, con la tragica morte di John Lennon nel 1980, la possibilità di una riunione scomparve definitivamente.
Nel 2001, George Harrison perse la battaglia contro il cancro ai polmoni e il suo ex compagno di band, Paul, rese omaggio all’uomo che era stato suo amico d’infanzia. Paul e Ringo sono gli unici due sopravvissuti dell’incredibile band che ha cambiato la storia della musica. (Fonte: Mirror).