CHICAGO – I Radiohead? “Ci piscio sopra”. Così il leader degli Smashing Pumpkins, Billy Corgan, li ha definiti in un’intervista ad Antiquiet. Forse troppo colorito e decisamente dissacrante, Billy Corgan si è detto stanco dell’intoccabile Olimpo della musica, o meglio della critica musicale.
I Radiohead, a suo dire, sarebbero troppo pomposi, o almeno il modo in cui se ne parla. corgan ha colto l’occasione per lanciare il suo attacco nel corso di un’intervista rilasciata per la presentazione del suo nuovo album Oceania. Queste le sue parole: “Non riesco ad immaginare nussun’altro, ad eccezione di Weird Al Yankovic, che sia riuscito contemporaneamente a dissacrare e abbracciare il rock più di quanto abbia fatto io. Ovviamente ci sono vari livelli di riverenza, ma c’è un livello di intelligenza anche nel scegliere su cosa pisciare sopra. Perché io sui Rainbow non ci piscio, così come sui Deep Purple. Ma su quei ca..o di Radiohead ci piscio sì, a causa della pomposità che li circonda. Il sistema di valori per il quale Jonny Greenwood sia più valido di Ritchie Blackmore non esiste nel mondo nel quale sono cresciuto”.
Corgan aveva parlato in altre occasioni delle diversità di approccio dei gruppi longevi sulla possibilità o meno di continuare il loro percorso musicale e del rinnovamento che si è trovato ad affrontare con questo ultimo lavoro. Quando l’intervistatore gli ha chiesto quali rischi avesse accettato di correre con Oceania, il cantante ha parlato però dei rischi emotivi, più che musicali, che questo disco ha comportato: “Se devo essere sincero, penso sia un rischio emozionale. Musicalmente, ho fatto cose più rischiose […] Ma è molto difficile realizzare un grande lavoro se non apri le porte di quella parte del tuo cuore che non vuole proprio essere spalancata. Serve un livello di onestà e di vulnerabilità che crea disagio, almeno a 45 anni. Perché sono stanco di sentirlo. Sono stanco di sentirmi dire chi sono”.
Ed è qui che lo sfogo si è rivelato per quello che è: Corgan ha parlato della stanchezza che lo pervade in merito alle etichette che gli sono state appioppate dal 1989 ad oggi. La sua impressione è che si parli della sua personalità artistica come di una cosa con una o due dimensioni, laddove si sente invece più un “tetraedro”.
Poi è tornato sulle sue parole, cercando di precisare. “Ritchie Blackmore – si è chiesto – è un chitarrista migliore di me e Jonny Greenwood? Sì. Abbiamo tutti dato il nostro contributo alla musica? Sì. Non sto mettendo in discussione questo. Sto attaccando l’enfasi secondo cui questo è più valido di quello. Sono stanco di queste cose. Sono così fo**utamente stanco di questo e nessun altro sembra stancarsene”. Speriamo che il nuovo disco sia tosto come le sue parole.
