ALGERI, 14 GIU – Si intitola ''Bokra'', domani, in arabo, ed e' una canzone che celebra la pace e la fratellanza. La cantano in trenta, ''con una sola voce'', dicono, e vengono da molti dei Paesi arabi del Mediterraneo e no: Libano, Iraq, Algeria, Marocco, Palestina, Tunisia. E anche gli strumentisti vengono tutti dagli stessi Paesi.
Questa canzone e' diventata una clip e, come ''We are the world'', che nel 1985 ricordo' al mondo la carestia che stava decimando la popolazione dell'Etiopia, anche ''Bokra'' e' stata prodotta da Quincy Jones, che ne ha scritto il testo. Sara' lanciata ufficialmente nel settembre prossimo e il ricavato servira' a finanziare progetti educativi a favore dei bambini poveri che vivono nel Maghreb e in Medio Oriente.
''Bokra'' e' stato registrato in uno studio di Rabat e oggi ne parla il quotidiano algerino El Watan. e la clip ha avuto come ospite d'eccezione Yusuf Islam, il ''vecchio'' Cat Stevens, che proprio in questi giorni ha partecipato al festival di Mawazine, in Marocco.
Il testo originale, scritto in inglese da Quincy Jones, e' stato tradotto in arabo da una famosissima cantante libanese, Majd Erroumi.
''Spero – dice il testo di 'Bokra' – che domani porti il meglio per te, per me. Non dovrai mai smettere di cercare le tue speranze e i tuoi sogni. Devi alzarti, uscire, arrivare ad essere forte. Se ci proviamo, potremo volare verso altri luoghi''.
Quincy Jones, presentando il progetto, ha detto che ''Bokra'' e' ''una canzone di speranza e di valori universali, quali la tolleranza. Siamo convinti che gli artisti possono cambiare il mondo''.