
Dark Polo Gang, il termine "bufu" entra nel vocabolario Treccani

ROMA – Il neologismo โbufuโย [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,-ย Ladyblitz clicca qui โCronaca Oggi, App on Google Play] coniato dalla Dark Polo Gang, formazione trap romana, รจ entrato nel vocabolario della Treccani. Il termine “bufu”, spesso usato nelle canzoni della Dark Polo Gang, viene considerato come sinonimo di ridicolo.
Secondo il dizionario Treccani “la parola nasce come contro-offesa ai cosiddetti haters, letteralmente coloro che odiano (una sorta di nemici), che hanno fatto nei confronti della band alcuni dissing”. Per i fan della band, semplicemente, รจ un sinonimo di “ridicolo”.
Questa la voce della Trecanni per il termine “bufu”:
bufuย (Bufu) (spreg.)ย Sigla dellโespressione gergale angloamericana By Us Fuck U (โper quanto ci riguarda, vaffanculoโ), insulto adoperato nei testi di canzoni rap come risposta ad attacchi verbali mossi dallโinterno dello stesso ambiente musicale.ย โย La parola Bufu รจ stata coniata dal gruppo romano di rappers Dark Polo Gang (DPG), formazione composta dagli interpreti Tony Effe, Dark-Side, Pyrex e Dark Wayne. Bufu รจ l’acronimo di “By Us Fuck You”, in cui la parola you รจ sostituita all’abbrevazione U, tipica dello slang americano. In italiano significa Da parte nostra vai a quel paese, ovviamente espresso in modo piรน colorito. Quest’espressione nasce come contro-offesa ai cosiddetti haters, letteralmente coloro che odiano (una sorta di nemici), che hanno fatto nei confronti della band alcuni dissing. (Lettera43.it, 18 maggio 2017, Musica)ย โขย Chi sa giร cosa vuol dire โbufuโ puรฒ saltare questo articolo. Chi invece non lo sa evidentemente ha piรน di venti anni, perciรฒ non conosce una parola che tra gli adolescenti รจ di uso comunissimo. Bufu รจ un insulto generico il cui significato si puรฒ collocare nello spazio semantico tra โridicoloโ e โstronzoโ, e si รจ diffuso per opera di un gruppo rap nostrano di nome Dark Polo Gang. ร uno degli esempi piรน recenti di linguaggio giovanile, il gergo che si rinnova con il succedersi delle generazioni, diciamo ogni cinque-dieci anni. (Pietro Piovani,ย Messaggero.it, 9 novembre 2017, Roma).
