BOLOGNA – Dea Melotti, 70 anni, è la cugina di primo grado di Lucio Dalla, sua erede diretta e madre di Simone Baroncini, cugino di secondo grado del cantautore scomparso che suona nell’orchestra del San Carlo di Napoli. Lunedì scorso Simone aveva detto “Non sono io l’erede”. E infatti la “parente di quarto grado” che in assenza di testamento, depositato o olografo, di Lucio Dalla, è erede legittima insieme ad altri quattro cugini alla pari, è la signora Dea.
La donna, ex comandante dei vigili urbani di Palazzo D’Accursio, intervistata dal quotidiano la Repubblica, ha detto: “Rispetteremo i desideri di Lucio”. Sì ma quali voleri se non c’è testamento? “Mi sembra strano che Lucio non abbia scritto niente”, ha risposto la donna. E ha aggiunto, rassicurante: “Mio cugino è sempre stata una persona molto corretta”.
Il commercialista bolognese Massimo Gambini chiamato a fare l’inventario dei beni a tutela di questi cugini o di un eventuale, anche se improbabile, testamento rinvenuto tra i beni dell’artista, ieri ha ribadito: “Se un notaio avesse un testamento di Lucio Dalla, credo che a quest’ora quasi certamente mi avrebbe contattato per dirmelo”.
Qualora non comparisse un testamento o una scrittura privata, l’eredità toccherebbe dunque ai cinque cugini, così come la decisione sulla istituzione di un’eventuale Fondazione in nome di Lucio Dalla.
Proprio sulla Fondazione sponsorizzata dallo staff di Dalla, la signora Dea ha accennato: “Vedremo, io vivo una vita normale e voglio continuare a viverla. Quanto alla casa-museo è una scelta giusta e lusinghiera”.
Ma finora nessun erede sembrerebbe essersi presentato a rivendicare l´eredità dal curatore o dal giudice delegato Angela De Meo. “Lo dovranno fare, altrimenti passa tutto allo Stato” avverte categorico il quotidiano la Repubblica.