FIRENZE 29 MAG C'e' ancora bi – FIRENZE, 29 MAG – C'e' ancora bisogno di eroi, anche
contemporanei. Ne ha bisogno pure la musica. Cosi' il 10
settembre prossimo, sera della vigilia del decennale
dell'attacco alle Torri Gemelle, gli Usa renderanno omaggio ad
uno di loro. ''Heart of Soldier'', l'opera che, diretta da
Patrick Summers, debuttera' alla San Francisco Opera House, e'
dedicata a Mr. Rick Rescorla, un pompiere che ha sacrificato la
sua vita per salvarne migliaia di altre prima di morire
nell'inferno delle Torri Gemelle, veterano del Vietnam e dal
cognome che suona italiano.
Sicuramente italiano uno dei 'motori' che hanno spinto il
teatro americano a chiedere a Christopher Theofanidis di
comporre l'opera per celebrare quell'11 settembre che ha
cambiato la storia: Nicola Luisotti, la 'bacchetta' italiana tra
le piu' gettonate negli Usa e direttore musicale della San
Francisco Opera House. ''Durante le celebrazioni per ricordare
quel tragico evento, la moglie di Rescorla sara' presente alla
prima di 'Heart of Soldier' proprio per dimostrare che il mondo
in generale ha ancora bisogno di eroi e di miti, per andare
avanti. La paura – dice Luisotti – non deve infatti condizionare
la nostra esistenza e la musica puo' essere uno dei mezzi per
sconfiggerla. Il popolo americano ha una grande considerazione
della cultura e dell'Arte. Si pensi che a San Francisco stata
rifondata la Camerata Fiorentina, in ricordo di quel gruppo di
mecenati che proprio a Firenze fece nascere l'Opera Lirica, per
permettere la continuazione di questa grande tradizione che
nasce in Italia ma che di fatto appartiene oramai a tutto il
mondo''. Lo stesso Luisotti sara' a San Francisco a settembre
con Turandot ma, anche per un omaggio alle vittime, proprio l'11
settembre quando dirigera' il grande concerto al Golden Gate
Park. Proporra' il Requiem di Mozart, perche', spiega, ''e' una
tra le composizioni sacre piu'straordinarie della storia della
musica. Con David Gockley, il sovrintendente del Teatro,
pensiamo che la profondita' e la spiritualita di questa musica
siano il giusto contributo per una ferita ancora cosi' aperta
nella storia recente degli Stati Uniti''. Per il suo terzo anno
alla San Francisco Opera House il 15 ottobre dirigera' Don
Giovanni di Mozart in un allestimento tutto italiano: scene di
Alessandro Camera, costumi di Andrea Viotti e regia di Gabriele
Lavia che debutta all'Opera house di San Francisco. 'Ma non
nell'opera: sua infatti – dice Luisotti – la firma della regia
della trilogia Mozart-Da Ponte che ho diretto a Tokyo e della
Salome di Strauss che a giugno dell'anno scorso ho diretto al
Comunale di Bologna. Poi l'Europa con i Berliner che nella
prossima stagione hanno chiesto la sua bacchetta e La Scala,
dove e' impegnato adesso nella preparazione di Attila e dove il
prossimo anno tornera' con Tosca. Puccini, toscano, come lui, e'
uno dei compositori piu' amati da Luisotti che sta ormai
svolgendo gran parte della sua carriera all'estero. ''E' un
compositore che mi ha dato delle grandissime soddisfazioni, come
in occasione del centenario della Fanciulla del West al
Metropolitan di New York''. Carriera all'estero ma con lo
sguardo sulla difficile, almeno dal punto di vista dei bilanci,
realta' musicale italiana. '' Il mondo ci guarda effettivamente
in modo un po' sbigottito. Noi italiani, che abbiamo la materia
prima, non la sfruttiamo come dovremmo. Negli Stati Uniti i
finanziatori dell'Opera sono persone appassionate dell'Arte e
della Musica, piu' o meno facoltose. Naturalmente il sistema di
defiscalizzazione aiuta la causa''.
