Cinquant’anni e non sentirli. Luciano Ligabue al giro di boa di mezzo secolo festeggia il compleanno con un nuovo disco che promette di fare scintille e uscirà il 7 maggio. Si tratterà di «rock duro, quasi punk», ha detto Liga.
Ligabue ha voluto evitare le interviste-bilancio, concendendosì solo ai suoi fan con una speciale diretta in radiovisione sul suo sito (www.ligachannel.com). Il resto lo ha affidato al testo di uno dei brani che faranno parte del prossimo disco. Si intitola «Nel Tempo» e racconta la crescita di Luciano attraverso alcune immagini rimaste particolarmente impresse nella sua memoria, dall’infanzia tra Zorro, Belfagor e Carosello alla ‘prima voltà , dal ’77 alle «due torri e un muro» (ie Twin Towers e il Muro di Berlino) a Berlinguer e Moro, e Falcone e Borsellino.
Il Liga fotografa i suoi 50 anni di storia che si intrecciano con la storia italiana per concludere: «tutti quegli scherzi che fa il tempo/tutte quelle foto che non ho/ne ho scattate solo un pò/non ne avevo il tempo». «Ho scelto questa canzone -ha spiegato Ligabue- perchè in effetti un pò mi raccontava. Certo per raccontarli tutti questi 50 anni ci vorrebbero 108 album, però questo brano è un pò una sintesi di una sintesi, un Liga-Bignami o un Ligami», ha spiegato e scherzato Ligabue che dalle 14.30 alle 15, è stato protagonista sul suo sito, insieme al fratello chitarrista Marco Ligabue, di una speciale puntata di “Stereo a Palla”, intitolata proprio “Buon Compleanno Luciano” e accompagnata dall’ascolto di alcuni dei suoi più grandi successi di 20 anni di carriera.
«Sono ancora leggermente scombussolato -ha detto Ligabue- perchè mi ha appena chiamato De Gregori, dopo aver letto il testo di ‘Nel tempò in cui lo cito. Perchè pochi di voi sapranno che negli anni ’70 gli fecero un vero e proprio processo pubblico durante un concerto, che lo tenne per parecchio lontano dalle scene. Mi ha fatto piacere anche che alcuni di voi -ha detto il Liga rivolto ai fan- siano andati a cercarsi chi erano le altre persone citate nel pezzo, come Ermanno Lavorini, giovanissima vittima di uno dei delitti che fecero più scalpore nel dopoguerra. Per me simboleggiò il concretizzarsi dell’esistenza dell’uomo nero, anche se a citarlo oggi dà anche l’idea dell’innocenza di quei tempi rispetto ad oggi, dove non fa più scalpore nulla. E sono scombussolato anche perchè sono rientrato stanotte dai primi festeggiamenti e non appena sono arrivato sono andato a guardare cosa ha fatto l’Inter e non è stato un bel momento. Poi ho guardato i messaggi sul Bar Mario e sembrava un nuovo capodanno. Per me è motivo di orgoglio. Sappiate che siete arrivati forti e chiari con il vostro amore».
A proposito del disco in uscita il 7 maggio, Ligabue ha detto: «È un disco che scalpita. Non riusciamo più a tenerlo dentro. È la prima volta che annunciamo un disco prima di averlo finito. Quello perchè siamo sicuri di poterlo consegnare in tempo per stamparlo e farvelo avere il 7 maggio. È un disco fatto con una concentrazione speciale. L’album è composto da canzoni molto diverse tra loro, ma se c’è un minimo comune denominatore èil fatto di affrontare i prorpri mostri e dirgli: ‘per un pò statevene lì buoni…’. Per il resto, lascio a voi l’ardua sentenza dopo l’ascolto», ha proseguito il Liga ringraziando la madre Rina, «che -ha detto- mi ha partorito in casa 50 fa e che oggi mi ha preprato una torta come si deve».
Infine un ultimo annuncio: «Qust’estate torneremo negli stadi a luglio, subito dopo la fine dei Mondiali di calcio. Faremo tappa a San Siro ma cominceremo dall’Olimpico di Roma».