ROMA – ”Oggi è il mio secondo anniversario di vita”: così Emma, arrivata seconda a Sanremo con i Modà, racconta a Gioia in edicola in questi giorni la sua vittoria pià importante, quella sul cancro all’utero scoperto dopo la morte della nonna e dopo aver registrato il primo disco con la sua band, i M.j.u.r, e iniziato concerti in tutta Italia.
Fino ad ora lo aveva confessato solo a Maria De Filippi: ”Non era il momento giusto. Sarei passata per una vittima”. ”E’ una storia lunga. Inizia nel 2005” quando la nonna si ammala e prima di morire le dice ”tu devi fare la cantante”. ”Con la mia band, i M.j.u.r – racconta Emma – registriamo a Torino un disco autoprodotto. Per un anno facciamo su e giù sui treni di notte, siamo morti di fame per amore della musica. Esce il disco e piace, ci chiamano per i concerti ed è pronto un minitour che non parte mai perché io comincio a star male. Sono sempre stanca, si bloccano alcuni funzioni vitali, non mangio, arrivo a 40 chili, sento un peso enorme dentro di me. I medici scoprono che nell’utero ho una grande massa. Tumorale. E maligna. Sono operata d’urgenza a Roma. L’intervento dura sette ore e riescono a salvarmi l’utero”.
Finora lo aveva confessato solo alla De Filippi: ”Non era il momento giusto. – dice – Sarei passata per una vittima. Io invece voglio testimoniare. Alle ragazze, le fan, voglio dire: non sono un mito, sono stata graziata e sento di dover seguire le ragazze. I loro problemi sono i miei”. Il perché? ”Hanno comprato 150mila copie dei miei dischi e non me ne interesso? Ho i loro soldi in tasca, mi ascoltano e io li devo ascoltare. Non riesco a non farlo”.