Expo 2015. Nessun dorma, Teatro Scala, apre Turandot con finale di Berio

Expo 2015, apre Turandot con finale di Berio. “Nessun dorma” al tenore Antonenko

ROMA – Expo 2015, apre Turandot con finale di Berio. “Nessun dorma” al tenore Antonenko. In concomitanza con l’apertura dell’Expo 2015, la Scala propone il 1° maggio l’ultima opera, incompiuta, di Giacomo Puccini: sarà la Turandot diretta da Riccardo Chailly a inaugurare una stagione di sei mesi in cui il teatro vivrà una no-stop musicale con 22 serate d’opera, 62 di balletto e 90 concerti.

Una Turandot con un finale meno ottimista e più sommesso come era nelle intenzioni di Puccini, i cui bozzetti fornirono a Franco Alfano il pretesto per una chiusura “più pucciniana di Puccini”: alla Scala verrà eseguita la versione firmata da Luciano Berio.

«Un finale di 16 minuti che diressi in prima mondiale nel 2002 a Las Palmas, poi trasferito nell’opera ad Amsterdam — racconta Chailly —. Berio era in sala, a seguire le prove e dalla platea mi gridava le correzioni da portare in partitura. Alla fine erano 130. Un gran travaglio artistico, 307 nuove battute, circa metà ispirate agli schizzi lasciati da Puccini». Che, ricorda Chailly, quel finale non era riuscito a completare ma l’aveva immaginato in un «pianissimo» evanescente. Ricco di echi wagneriani. Tanto che le ultime parole sui suoi appunti sono: «poi “Tristano”».

«In Turandot sono disseminate molte citazioni di Tristano — spiega il direttore musicale —. Berio ne ha colto lo spirito. Il connubio amore-morte esaltato dal compositore fa rivivere il sogno incompiuto di Puccini».  Una sfida musicale ma non solo. Anche dal punto di vista drammaturgico quei 16 minuti in più chiedevano un regista capace di compiere un percorso in parallelo. (Giuseppina Manin, Corriere della Sera).

La principessa pechinese degli indovinelli è Nina Stemme, già interprete wagneriana alla Scala; Liù è Maria Agresta; Calaf, cui spetta l’onore e l’onore di cantare l’aria-icona “Nessun dorma”, è il tenore lèttone Aleksandrs Antonenko. L’opera sarà replicata fino al 23 maggio: la prima verrà trasmessa in diretta televisiva su Rai5 e radiofonica su Radio3.

A proposito di Nessun dorma e spirito espositivo e celebrativo dell’italian food, il ricordo va a quell’esibizione indimenticata di Luciano Pavarotti che raccolse mezzo milione di spettatori adoranti nel free-concert di Central Park a New York nel luglio 1993. Anche allora cibo e musica, con il marchio Italia rappresentato dallo sponsor Parmalat che regalò il concerto, accompagnò l’evento. Si spera che la prova di Antonenko sia di miglior auspicio per i prodotti italiani.

 

 

 

Published by
Warsamé Dini Casali