“Era il 1986, venivo da un periodaccio, non lavoravo quasi più, sbagliavo canzoni. Un giorno mi chiama lei. “Voglio incidere un pezzo con te, si intitola Via di qua. Ti va?”. Mica me lo faccio ripetere. “Volo”. Mi presento a casa sua, abitavamo vicini, lei a Monza, io a Lesmo. Sono uno dei pochi ad avere duettato con lei dal vivo, a tu per tu nel gabbiotto di vetro dello studio di registrazione. Ero emozionato, anzi terrorizzato. Mina era una dea, una stangona imponente, io in confronto un povero tappo. Così per farmi coraggio ho ingollato tre bicchieri di whisky, uno dopo l’altro. Però mi sono subito sentito meglio. Dopo abbiamo scattato qualche foto sul balcone per la copertina del 45 giri. Era settembre, un caldo, ma noi ci siamo messi in posa con indosso i cappotti neri e al collo le sciarpe rosse: lì sembro persino alto, la verità è che lei era scalza e io mi ero infilato ai piedi i suoi zatteroni e tra quelli e l’alcol ondeggiavo di qua e di là”.
A chi
“La canto sempre volentieri, alla fine di ogni concerto, ci sono affezionato. Capirai, con quel singolo mi ci sono comprato una Jaguar e la villa in Brianza, che poi nel 1985 ho venduto perché mi sono separato: sa, quando si cambia moglie di solito si cambia pure casa”
Il primo concerto
“Mi prese con la sua orchestra Tullio Romano dei Los Marcellos Ferial, quelli di Cuando calienta el sol. Mi portò a suonare due mesi al Sestriere. Paura? Ne ho più adesso, da ragazzino ero incosciente. A 14 invece passai con l’orchestra di Max Corradini, ci esibivamo tutti i sabato sera tra il Mantovano e la Bassa bresciana. Lo zio Sandrino mi accompagnava a prendere la corriera per Acquanegra sul Chiese, dormivamo in osteria, con la “monaca” di terracotta a scaldare il letto, un catino per lavandino e, sotto, il vaso da notte. D’estate invece ci si spostava a Loano su un furgoncino Fiat, tre davanti e quattro dietro, gli strumenti nel carrettino a rimorchio, con il contrabbasso che spuntava dal telone”.
Francesco De Gregori
Francesco De Gregori, che con lei nel 2016 ha inciso «Sempre e per sempre», è un suo grande amico. Coppia insolita.
“Perciò funziona. Ci siamo conosciuti in un albergo di Acireale, avevamo due coriste in comune. Chiacchierando mi ha raccontato che A chi è una delle sue canzoni preferite, che la canticchiava spesso, infatti poi l’ha anche incisa. Ogni tanto mi invita a mangiare a casa sua, cucina lui, è bravissimo, specialmente con il pesce. Ci facciamo matte risate, è un simpaticone, non con tutti, certo”.