
Gianni Morandi (foto Ansa)

ROMA – โMi ritengo un fortunato. Il treno รจ passato molte volte per me. Se anche ho perso il primo, poi รจ passato il secondo e il terzo. Rimango diciotto anni senza essere sposato, poi incontro Anna, che mi dร un entusiasmo enorme. Di cosa posso essere invidioso o deluso?โ
Gianni Morandi, intervistato da Walter Veltroni per il Corriere della Sera, ricorda quando si ritrovรฒ a cantare sullo stesso palco dei Led Zeppelin:
โNel โ71 la follia di Radaelli aveva portato i Led Zeppelin a Milano, insieme al Cantagiro. Lรฌ ci fu uno scossone drammatico, capii improvvisamente tutto. Mi davano del vecchio, urlavano che ero finito. […] Quando arrivai sul palco esplose un boato, mai sentita una cosa del genere. Radaelli mi guardรฒ sorridendo: โVedi che accoglienza ? E tu avevi pauraโ. Non aveva capito. Era un boato al contrario: un gigantesco, stentoreo, definitivo, collettivo โNoโ. […] Da sotto mi urlavano solo โ Vai via!โ. Cominciarono ad arrivare pomodori, di tutto. Distrussero il palco. Quaranta milioni di danni. Lรฌ si capรฌ che era cambiato tutto. Uno spartiacque. Mi chiedevo: โIo adesso cosa faccio?โ. Perchรฉ non sapevo fare niente, sapevo fare il ciabattino. Ma potevo rimettermi a fare il ciabattino?โ
Il โ71 per lui fu un periodo particolarmente difficile anche nella vita privata: in quellโanno perse il padre.
โLui – racconta – rimase e io tornai in Italia. Adriano e mio padre dovevano salire su un aereo il 17 mattina. Mio padre non lo prese. Morรฌ di infarto nella notte. Cazzo, sono a casa mia a Tor Lupara con i musicisti a provare il concerto e arriva questa telefonata. Mi รจ crollato il mondo. Aragozzini lo ha riportato, fu molto gentile. Quando ho visto il volto di mio padre, la bara si apriva allโaltezza del viso, ho ripensato ai suoi sacrifici e ai suoi sogni. Tutti e due grandi e belli. […] Un uomo rigoroso e generoso. Mi mandava a fare la spesa e mi dava i soldi contati. Centosettantacinque lire per sette etti di pasta, venticinque lire lโetto. E cento lire per il macinato. Erano le monetine da cinque lire, quelle con il pesce sopraโ.ย
Delle numerosi canzoni che segnarono il suo successo, โCโera un ragazzoโ รจ sicuramente tra le piรน note.
โMigliacci scrive il testo di getto. Mi vengono i brividi ad ascoltare questa canzone: โLa devo cantare ioโ. Ma Franco mi ricorda che io cantavo In ginocchio da te e La fisarmonica. โNon puoi parlare di un morto nel Vietnam! Stiamo scherzando?โ. Io mi impunto: โLa devo fare a tutti i costiโ. Mauro Lusini, giustamente, voleva inciderla. Decidiamo di farlo tutti e due. Arriviamo a questo compromesso. ร stata la prima volta che mi sono impuntato, prima avevano fatto tutto loro. Poi ci sono state le censure, dovevamo dire ta-ta-ta invece di Vietnam…โ.
La canzone alla quale รจ perรฒ piรน affezionato รจ unโaltra:ย
โForse โAndavo a cento allโoraโ perchรฉ รจ la prima, รจ cosรฌ ingenua. Sai che quando suonava la canzone in un jukebox, sulle spiagge, io mi vergognavo? Eravamo a Bellaria, la sento per la prima volta e penso โma sono io!โ. Mi sono nascosto. Avevo paura mi riconoscesseroโโ.ย
Nelle battute finali, Morandi parla di cosa non riesce piรน a sopportare:
โLa maleducazione. Il non rispetto dellโuno con lโaltro. Oggi vedi troppa gente egoista, capace solo di pensare al proprio giardino. ร cosรฌ bello aiutarsi, sentirsi squadra. Invece non sappiamo ascoltarci. Mentre io parlo con te non ti ascolto, sto giร pensando a quello che ti voglio dire io, รจ tremendo. Invece se ti abitui ad ascoltare, รจ molto piรน bello. Io ho sempre fiducia che i nuovi ragazzi ci salvino. La speranza arriva sempre da loroโ.
Fonte: Il Corriere della Sera.
