Gino Paoli e il nuovo album “Un incontro in jazz”: “Amo registrare dal vivo”

Gino Paoli

ROMA – Da veterano della musica Gino Paoli affronta una nuova avventura, un felice ritorno in musica con il disco “Un incontro in jazz”. Strizza l’occhio proprio al jazz e  chi lo ha ascoltato promette che le rivisitazioni sono da ascoltare.

«In fondo rivendico al disco la sua origine: oggi è il documento di qualcosa che avverrà, qui è documento di ciò che è avvenuto. Una volta la Norma con la Callas era il riascolto, oggi le canzoni nascono in laboratorio. Proviamo a tornare all’origine, in fondo la fine è cominciata così. La musica non può essere di laboratorio, ha a che fare con imperfezioni umane. A parte poi che oggi si vende l’immagine, la vista, un marchio», racconta il cantante in una recente intervista al quotidiano La Stampa.

«Sono sempre lo stesso come volontà di esser vero, non ho mai finto. Sono una piccola voce che rivendica alla musica la sua verità, mettendosi con i suoi musicisti, e non una immagine con i suoi accompagnatori. Noi facciamo musica vera, suoniamo e registriamo quel che suoniamo. Abbiamo scelto in collettivo i brani, con un criterio di universalità che rifuggisse dall’ovvietà, con pezzi non jazz ma che così possono essere suonati. E poi è bello che un disco così possa entrare anche in una casa dove il jazz non è mai entrato».

Oltre alla musica ecco i suoi programmi: «Prima di tutto vivere molto in Toscana al podere: facciamo l’olio il più professionale possibile… Ho rifiutato di fare tour che mi tengono troppo lontano, speravo di lavorar di meno invece mi cercano molto, e questo mi piace. Certo è difficile andare in giro con i jazzisti, ognuno ha suo gruppo e sono sempre impegnati, il mal di testa viene alla segretaria che fa il calendario».

Infine confessa: «Mi hanno chiesto diverse volte di scrivere il nuovo inno italiano. Me lo proposero D’Alema e Occhetto, ma io risposi che non ce n’era bisogno. L’inno per me ci sarebbe ed è Va’ Pensiero: bello, giusto storicamente e politicamente, canta il Risorgimento, l’Italia».

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