I Nomadi lasciano le major

MILANO, 8 GIU – Negli anni '80, raccontano, ''eravamo indipendenti per forza, perche' nessuno ci voleva''. Oggi invece, per i Nomadi, abbandonare la casa discografica e pubblicare i dischi da indipendenti e' una scelta ponderata e voluta, seguita alla constatazione che ''il ruolo delle major va scemando''.
Per uno dei gruppi piu' longevi della musica italiana, 15 milioni di copie vendute, e' il momento di ''mettersi in proprio, toccare con mano, sentire un po' di adrenalina'' con un primo disco tutto autoprodotto, racconta Beppe Carletti, storico tastierista e fondatore della band. Il risultato, a soli sette mesi dall'album di cover 'Raccontiraccolti', e' 'Cuore vivo', 10 brani anticipati dal singolo 'Toccami il cuore', distribuiti da Artist First: ''Le case discografiche stanno diventando piu' che altro dei distributori, quindi abbiamo scelto qualcuno che di mestiere fa solo quello – ha spiegato Carletti, incontrando i giornalisti oggi a Milano -. Siamo grati alla Warner, non ci ha mai messo i bastoni fra le ruote, ma le nostre strade si dividono''.
Per i Nomadi e' un addio senza rancori, anche se la Warner, dopo la scissione, ha prontamente pubblicato, di propria iniziativa, un loro disco live. ''E' un classico, lo fanno tutti e ce lo aspettavamo – rassicura Carletti -, ma e' stimolante e vuol dire anche che la casa discografica ci da' valore''.
Il loro nuovo album, in uscita domani, contiene invece due inediti e otto brani riarrangiati, fra b-side e canzoni meno conosciute: ''Vogliamo far rivivere il periodo a cavallo fra gli anni '60 e '70, con pezzi che solo chi ha seguito la storia dei Nomadi dall'inizio conosce – racconta Carletti -. Ma sono canzoni che sembrano scritte oggi, per nulla datate, perche' abbiamo sempre evitato di usare parole 'di moda', scegliendo testi che tutti possono recepire e che arrivano al cuore''. In 'Cuore vivo' torna allora 'Non dimenticarti di me', brano con cui parteciparono a Sanremo nel 1971 insieme a Mal ''e fummo buttati fuori la prima sera'', oppure 'La storia' e 'Mamma giustizia', ''canzoni attuali piu' che mai'', o ancora 'Noi' di Guccini, ''una sua canzone non tanto conosciuta che sentiamo come nostra''.
Se la scelta di proseguire il cammino da indipendenti si rivelera' vincente, per una band alle soglie dei 50 anni di attivita', lo decidera' solo il pubblico, ''una nostra costola fondamentale'', ricorda Carletti: ''Nessuno puo' vantare dei fan come i nostri, siamo tutti una famiglia. Molti fanno le ferie con noi, seguendoci passo passo nelle date estive dei tour e per questo facciamo oltre 100 concerti l'anno''.
Forti di questo amore incondizionato, i Nomadi vanno avanti per la loro strada, senza curarsi delle etichette: ''Non mi sento offeso quando mi danno del comunista, ma non ho nessuna tessera – dice Carletti -. Pero' quando mi invitano alla festa di An non ci vado, non mi sentirei coerente''. E ai prossimi referendum? ''Voto quattro si''', risponde.

Published by
Alberto Francavilla