ROMA – ”Indubbiamente la riflessione sollevata ieri da Lucia Annunziata ha portato a galla un tema che appartiene a questo paese: l’ipocrisia su certi argomenti, come l’omosessualita’, che in certi ambienti sono ancora un tabu”. Cosi’ l’attore Leo Gullotta, tra i primi (e ancora pochi) personaggi famosi in Italia ad aver avuto il coraggio a fare coming out, interpellato dall’ANSA in merito alle polemiche nate sull’omosessualita’ di Lucio Dalla all’indomani dei funerali.
”Fermo restando che ognuno e’ libero di parlare della propria vita privata, di dire o meno a quale orientamento sessuale appartiene – sottolinea Gullotta – trovo fuori luogo tutto il resto. E’ indubbiamente ipocrita anche il modo in cui alcuni organi di stampa hanno sentito il dovere di definire il compagno ‘un collaboratore’ per non urtare certe sensibilita’, anche se non e’ ben chiaro quali. Ed e’ ugualmente ipocrita che sia stato vietato di trasmettere in Chiesa le sue canzoni. Abbiamo assistito a un funerale commovente con una grandissima partecipazione, e le parole di Marco Alemanno sono state una meravigliosa dichiarazione di amore e affetto”. Ma, continua Gullotta, ”forse in certi momenti sarebbe meglio evitare di usare il metal detector per interpretare l’anima di un artista. Lasciamo i morti riposare in pace. Forse in circostanze come questa sarebbe stato meglio affidarsi al silenzio e lasciarsi trasportare solo dalla musica di questo grandissimo poeta”.
Da cinquant’anni Leo Gullotta e’ uno dei protagonisti dello spettacolo italiano. Ha fatto tutto: teatro, varieta’, fiction, show, cabaret, cinema, doppiaggio. Ha vinto tutto: Nastri, Globi d’oro, Ciak, David, Premi Flaiano. Il suo coming out risale al nel 1995 (durante una puntata di Domenica in). ”Lo dissi allora – ricorda – perche’ nessuno me l’aveva chiesto prima. Accadde per caso, non lo avevo certo programmato. Mica potevo andare in giro con il cartello?”.
Ma a distanza di tanti anni, a suo giudizio l’Italia e’ ancora un paese per certi versi ”bigotto, dobbiamo ancora crescere”: anche se ”i cittadini italiani sono molto piu’ liberali di quanto vogliano far credere”, Gullotta sottolinea che ”ci sono settori ancora molto chiusi”. Un paese dunque ”ipocrita, lo vediamo tutti i giorni e non soltanto sulle scelte sessuali di ognuno di noi. Anche se – e lo ripeto – rispetto chi non vuole fare outing, non e’ mica un obbligo. Io ho detto tante volte che l’educazione e’ la chiave di tutto e questa incivilta’ di nascondere, di non affrontare l’argomento sessualita’ genera gravi problemi anche sul posto di lavoro, a scuola e in tanti ambienti. La paura delle parole per descrivere le emozioni, la paura di parlare di un amore diverso, ma diverso da cosa e da chi, mi domando sempre. Perche’ bisogna sempre sottolineare? Non esistono amori diversi e non bisogna certo classificarli”.