BOLOGNA – Nessun mistero sull'eredita' di Lucio Dalla ne' ''attriti'' nella sua famiglia, cioe' lo staff e i parenti piu' lontani: e' categorico il legale di fiducia del cantante, Eugenio D'Andrea, che rimanda ai prossimi giorni per l'approfondimento di questi aspetti e si dice ''certo che faremo la Fondazione cui Lucio teneva'' e che portera' il suo nome.
Una Fondazione che proprio con i fondi provenienti dall'ingente eredita' permetterebbe di programmare negli anni iniziative di grande valore e di forte impatto per la promozione della musica, dell'arte e dei giovani talenti.
L'artista non aveva parenti diretti e, a quanto risulta finora, non avrebbe depositato un testamento presso un notaio. Ma ''ci sono alcune persone che sono state vicine a Lucio, la sua vita era con loro. E' giusto che i suoi beni vadano a queste persone'', commenta un suo cugino di secondo grado, Simone Baroncini, 48 anni, che suona il corno nell'orchestra del teatro San Carlo di Napoli e ha suonato anche in alcuni album dell'illustre familiare, da 'Canzoni' in poi, e in qualche concerto. ''Forse – aggiunge – c'e' uno scritto o una testimonianza video di Lucio da qualche parte. Il suo appartamento di via D'Azeglio e' grande, magari saltera' fuori''.
All'avvocato D'Andrea, dunque, non risultano ''misteri, cassaforti senza chiavi e attriti nella famiglia di Lucio, e come tale – spiega – intendo quella composta da una cerchia molto ristretta, di cui ho avuto la fortuna di fare parte, di suoi amici, consulenti e collaboratori, nonche' quella di parenti piu' lontani. Impossibile parlare con Lucio di clausole contrattuali se non si divideva con lui anche una quotidiana chiacchierata, una giornata di mare, una visita ad un museo.
Tutti noi siamo stati sommersi dal dolore, ci siamo trovati a piangere come bimbi ad ogni abbraccio che ci siamo dati e su ogni nota delle sue canzoni, tutti noi che Lucio aveva fatto diventare la sua famiglia non avendone una sua e lo diceva sempre in ogni occasione, anche dedicandoci le sue preghiere''.
Come legale di fiducia, D'Andrea ritiene di avere ''l'obbligo di agire nel modo migliore per preservare il patrimonio artistico che ci lascia. Nei prossimi giorni ci riuniremo, prenderemo serenamente tutte le decisioni e sono certo che faremo la Fondazione cui Lucio teneva, perche' e' un atto dovuto nei suoi riguardi e nei riguardi di tutti quelli che lo hanno amato e continueranno a farlo ascoltando le sue canzoni, per tutelare anche in futuro la sua eredita' artistica, culturale e poetica''.
Anche il sindaco Virginio Merola si dice convinto che la memoria di Lucio Dalla sara' onorata nel migliore dei modi a Bologna: ''posso solo dire che lui continuera' ad esistere in questa citta''', ha risposto brevemente in tarda mattinata, a camera ardente ancora aperta a palazzo d'Accursio, a una domanda dei giornalisti, aggiungendo che oggi era ''il momento dell'estremo saluto''.
