BOLOGNA – ''Mi sono sentito un po' morto anch'io''. E' quello che ha provato, davanti alla notizia della morte di Lucio Dalla, Giulio Rapetti, in arte Mogol, grande paroliere italiano. ''Abbiamo gli affetti, le canzoni bellissime scritte che fanno parte del nostro mondo. E quelli rimangono''.
''E' come – ha aggiunto all'ANSA – se una parte di questo mondo mancasse, come se mancasse una parte di noi. Questa e' la sensazione che ho avuto''.