Lucio Dalla, l’Osservatore Romano: “Era credente. Amava Gesù”

CITTA' DEL VATICANO – ''E' stato spudoratamente se stesso, nel bene e nel male, in un'epoca in cui si cerca di apparire e basta, prima ancora di essere''. Cosi' l'Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, ricorda nell'edizione di domani la figura di Lucio Dalla, morto oggi per un infarto, parlando anche dell'esibizione bolognese del 1997 dinanzi a papa Wojtyla. E pubblica sue dichiarazioni dell'epoca in cui proclamava la sua fede in Dio.

Il giornale vaticano, in un articolo intitolato ''Davanti al regista piu' grande'', rievoca l'interesse che anni fa Dalla manifesto' per i Salmi, mettendoli anche in musica per la casa editrice salesiana Ldc. ''Sono i primi video-clip della storia, sono sceneggiature, come sempre il Signore e' avanti'', aveva detto Dalla a Giampaolo Mattei, autore dell'articolo.

Altro ricordo, quello del concerto del settembre 1997 davanti a Giovanni Paolo II nell'ambito del Congresso eucaristico nazionale, presenti altri grandi artisti come Bob Dylan.

''Sono credente – disse in quell'occasione Dalla a Mattei -. Credo in tutto cio' in cui si puo' credere, in Dio come nell'arte, nel mare, nella vita. Credo in Dio perche' e' il mio Dio. Lo riconosco negli uomini, nei poveri soprattutto, in tutti coloro che hanno bisogno di aiuto. Mi ha sempre colpito la decisione di Cristo di nascere povero. Lui, povero, e' il futuro. La fede cristiana e' il mio unico punto fermo, e' l'unica certezza che ho''.

''Credo di non andare troppo lontano dal vero indicando nella figura di Gesu' il suo interesse piu' alto'', chiosa l'articolista dell'Osservatore Romano.

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Maria Elena Perrero