
Michele chi è: dove e quando è nato, età, carriera, biografia, De Andrè e Tenco
Il cantante Michele sarà uno degli ospiti nel salotto di Oggi è un altro giorno. Dove e quando è nato? Quanti anni ha? Qual è il suo vero nome? Ecco tutto quello che sappiamo su di lui.
Dove e quando è nato, età e biografia di Michele
Michele, pseudonimo di Gianfranco Michele Maisano, è nato a Vigevano il 29 giugno del 1944. Ha quindi 77 anni. A soli 14 anni incise il suo primo disco, un 45 giri con due canzoni: Sono dannato e Flirt.
Nel 1963 partecipò al girone B del Cantagiro, vincendolo con Se mi vuoi lasciare. Da questa partecipazione Michele diventò piano piano uno dei cantanti più popolari in Italia.
“Nel 1957 – raccontò tempo fa in una intervista al Giornale d’Italia – scopro il rock and roll, i dischi a 78 giri arrivavano con le navi porta aerei americane, la Saratoga, la Forrestal, erano gli anni delle feste in casa alla domenica pomeriggio. Inizio a cantare nei locali dell’antiporto per marinai americani e comincio a fare gare di ballo di rock acrobatico. Nel 1959 vengo assunto in orchestra dove rimango fino all’anno del mio debutto 1963. Il resto è storia!”.
La carriera e gli amici di Michele
Nel 1971 incise l’album Vivendo cantando, in cui presentò canzoni scritte da cantautori come Sergio Endrigo, Francesco Guccini, Bruno Lauzi, Roberto Vecchioni, Enzo Jannacci, Luigi Tenco e Fabrizio De André.
“A casa dei Fratelli Reverberi – spiegò Michele – conobbi tutti i cantautori genovesi. Io ero un pulcino e loro mi insegnarono a vivere. Se la vita è l’arte dell’incontro, sotto questo profilo fui fortunatissimo. Ho avuto degli ottimi maestri. Un rapporto d’immensa stima e fratellanza con Luigi Tenco, un rapporto di ammirazione verso Umberto Bindi, un rapporto di amicizia e simpatia con Brunino Lauzi, un rapporto di amicizia consolidato dopo la morte di Luigi con l’incredibile Fabrizio De Andrè. Bellissime le lunghe serate passate assieme, le nostre disquisizioni filosofiche che ci trovavano quasi sempre in sintonia e poi collaborazioni artistiche che hanno portato a far sì che Corrado Castellari, con il mio aiuto, scrisse la musica del Testamento Di Tito dall’album La Buona Novella e per riconoscenza Fabrizio si sdebitò scrivendo le parole di un mio grande successo Susan Dei Marinai. Ho lasciato per ultimo il grande Gino Paoli perché ancora oggi ho la fortuna di poterlo frequentare. Lui mi ha aiutato fin dagli inizi della mia carriera come un fratello maggiore. Con lui c’è sempre stato un rapporto di profonda stima e amicizia”.
