Milano, 'Blue Note' chiude a giugno-agosto: 'Dimenticati'

MILANO – ''Mentre altre Regioni fanno partnership fra pubblico e privato per gli eventi culturali, a Milano e Lombardia e' il vuoto pneumatico''. Nonostante la buona stagione e le oltre 50 mila presenze di quest'anno al Blue Note di Milano, c'e' una vena di polemica nelle parole del presidente Paolo Colucci che denuncia la ''mancanza di volonta' a sostenere progetti'' legati al 'suo' tempio del jazz milanese. ''Non e' una polemica legata a singoli eventi o istituzioni, ma la constatazione della superficialita' e apatia che ci circonda in questo Paese – ha detto Colucci, traendo oggi un bilancio della stagione che si chiude sabato -. Siamo costretti a chiudere nei mesi di giugno e luglio, oltre che agosto, perche' chi ha strutture pubbliche ci fa concorrenza e questa e' una vera anomalia''. E se il Blue Note non accede a finanziamenti, ne' a spazi pubblici, ''all'Arena Civica va in scena il Jazzin' Festival che di jazz non ha proprio nulla'', commenta Colucci. ''Io non chiedo niente a nessuno, pero' offro un luogo rispettoso delle regole che e' un opportunita' per Milano e che e' un peccato non sfruttare – conclude -. Bisognerebbe capire che e' sbagliato che la cultura stia in piedi da sola''. Dopo aver visto sul palco i piu' grandi nomi della musica internazionale, il Blue Note termina la stagione in linea con i numeri di quella passata. Il locale riapre il 2 settembre e fra i primi concerti in programma sono gia' in cartellone Michele Di Toro (9 settembre) e Stacey Kent (21 settembre).

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