ROMA – Sempre pronto a esplorare nuovi territori con la sua inseparabile chitarra, Gary Moore, morto il 6 febbraio in Spagna, a 58 anni, non si è mai fermato nonostante gli alti e bassi della sua carriera artistica. E’ popolare soprattutto per la sua hit”Still got the blues’ che fa parte dell’album omonimo con cui si è riavvicinato all’hard blues all’inizio degli anni Novanta.
Le indiscrezioni sulla sua morte, che sono rimbalzate sulla rete, sono state confermate alla fine dalla Bbc che ha contattato Adam Parsons, manager dei Thin Lizzy, la band in cui Moore aveva militato. Autore della maggior parte dei testi delle proprie canzoni, Moore ha cominciato a suonare da bambino quando, a otto anni, il padre gli ha regalato una chitarra acustica anche se per destri, nonostante lui fosse mancino. A 14 anni si e’ comprato la prima chitarra elettrica. Nato a Belfast il 4 aprile del 1952, Robert William Gary Moore, si era appassionato al rock’n’roll ascoltando Elvis Presley e i Beatles. Nel 1968 aveva formato a Dublino gli Skid Row, una band rock-blues sperimentale, di cui era cantante Phil Lynott, che diventerà un grande compagno di viaggio per tutta la sua carriera artistica.
Jeff Beck è il chitarrista che lo ha maggiormente ispirato ma fondamentale per la sua carriera e vita è stato Peter Green, il chitarrista fondatore dei Fleetwood Mac, al quale ha dedicato nel 1995 l’album ‘Blues for Greeny’ e che ha anche accompagnato sul palco con gli Skid Row. Green ha aiutato la band a firmare un contratto con la Cbs e quando ha deciso di vendere la sua Gibson Les Paul del 1959, una chitarra di grande valore, ha scelto Moore come acquirente per – si racconta – 100 sterline.
Moore ha suonato e collaborato con band e artisti del calibro dei Thin Lizzy, Jack Bruce e Ginger Baker, Ozzy Osbourne e i bluesman B.B. King, Albert King e Albert Collins. Memorabile anche una sua esibizione con Mick Jagger nel 1992, al London Hammersmith Odeon. Le sue grandi capacità compositive e tecniche lo hanno portato a spaziare dal rock progressivo e sperimentale, all’hard blues rock, all’heavy metal al pop metal di album come ‘Run for Cover’ e ‘Wild Frontier’.