ROMA – Il morbo della mucca pazza minaccia Handel e Bach. O meglio minaccia gli strumenti musicali come il violino. Il regolamento europeo contro il diffondersi della encefalopatia spongiforme bovina vieta l’uso delle pelli di animali a rischio infezione nella costruzione degli strumenti musicali. Ma senza tali pelli la qualità del suono ne risente e le opere di Vivaldi e colleghi non avranno il suono che i loro compositori avevano immaginato.
Il regolamento dell’Unione europea fu introdotto 10 anni fa con il diffondersi del morbo della mucca pazza, ma alcuni permessi furono concessi ai produttori di strumenti musicali, a patto che fossero usate tecniche precauzionali contro la potenziale infezione. L’Italia ancora non ha adeguato il suo regolamento in materia, ed ora le aziende si concentrano sulla produzione delle più convenienti stringhe sintetiche.
Oltre 1700 persone hanno ora firmato una petizione a José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, per chiedere che il regolamento, giudicato troppo austero, venga riscritto. La preoccupazione per la preservazione del suono arriva anche dall’orchestra Barocca dell’Unione Europea, con il direttore Paul James che ha dichiarato: “Sarebbe catastrofico se le corde di budello non fossero più prodotte. Dovremmo chiudere, perché sono essenziali per la nostra musica”.
Victoria Mullova, violinista russa, ha detto: “Non potremmo più suonare. Non potrei suonare Bach, e non possiamo vivere senza Bach. Non è possibile rinunciare alle corde di budello per il repertorio barocco, sarebbe come dire alle popstar che non possono usare il microfono ai loro concerti. Mettere corde di metallo a vecchi strumenti produrrebbe un suono distorto e orribile”