I Pink Floyd hanno avviato un’azione legale contro la casa discografica Emi presso l’Alta corte di Londra, nell’ambito di una disputa sul pagamento dei diritti d’autore per la musica online e sul marketing.
L’avvocato Robert Howe, che rappresenta la band di “The dark side of the moon” ha detto che i musicisti vogliono sapere come vengono calcolate le “royalties” sulle vendite online e stabilire i limiti del diritto della Emi «a vendere singoli brani, o qualsiasi brano, in una configurazione diversa rispetto agli album originali dei Pink Floyd». Secondo il legale, una clausola del contratto «proibisce espressamente» il cosiddetto «unbundling», ovvero la vendita di brani, fisicamente o online, «in una configurazione diversa dall’originale».
Emi, ha spiegato, ritiene che ciò si applichi solo al prodotto su supporto e non alle vendite online. I Pink Floyd firmarono il contratto con la Emi nel 1967 e da allora sono uno dei maggiori artisti dell’etichetta, superati solo dai Beatles nelle vendite del loro catalogo.