Restaurato il piano di Liszt alla Scala

MILANO, 10 OTT – Piu' che una conferenza, e' stata un concerto la presentazione all'Accademia del Teatro alla Scala di Milano del pianoforte di Franz Liszt, restaurato in occasione del bicentenario della nascita del compositore.

Affascinante il racconto fatto dal direttore del Museo Teatrale alla Scala, Renato Garavaglia, su come il gran coda Steinway & Sons C-227 n. 49382 giunse nella collezione scaligera, a seguito della donazione di Daniela von Bülow, nipote di Franz Liszt: figlia di Cosima Liszt (nata dall'unione con Marie d'Agoult alla fine del 1837 a Bellagio) e del direttore d'orchestra Hans von Bulow, Daniela crebbe vicino al secondo marito di Cosima, Richard Wagner.

Residente per lunghi anni in Italia con il marito, Daniela von Bulow porto' il pianoforte con se' sul Lago di Garda a Villa Cargnasco, che venne requisita dallo Stato italiano passando, con il nome di Vittoriale degli Italiani, nelle mani di Gabriele D'Annunzio. Alla morte del poeta e al termine di una lunga battaglia legale, il pianoforte torno' nelle mani della von Bulow, che lo dono' alla Scala.

''Quando si decise l'intervento di restauro, lo strumento – ha poi spiegato Garavaglia – non appariva piu' nelle condizioni originali: negli anni aveva subito la sostituzione di piu' pezzi, dai martelletti alle corde, con materiali non adeguati e anche la tavola armonica presentava molti problemi. Per restituire allo strumento lo splendore originale e la possibilita' di suonare si e' quindi pensato a un restauro integrale, sia tecnico-funzionale sia estetico''. Restauro avvenuto grazie a Publitalia 80, a Regione Lombardia e al Segretariato di Stato alla Cultura del Ministero delle Risorse Nazionali della Repubblica di Ungheria, e festeggiato con un concerto del maestro Michele Campanella.

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Alberto Francavilla