
ROMA –ย Skin smette i panni di giudice di X Factor e presenta il nuovo album degliย Skunk Anansie:ย Anarchytecture.ย “Abbiamo usato piรน elettronica perchรฉ vogliamo far capire che siamo freschi e moderni – dice la cantante -. Ma la politica non mancherร mai mentre tra i giovani cantanti sempre meno hanno la rabbia giusta”.
Si parte dal titolo, che mescola in un fortunato neologismo due termini in apparenza distanti, come l’anarchia e l’architettura. “Significa diverse cose per i membri del gruppo – dice Ace -. Per me รจ qualcosa di strutturato rispetto al caos dellโanno scorso. Per Skin ha un significato personale”. “Cercare di collassare insieme per trovare qualcosa che potesse darci un qualcosa – interviene lei -. Volevamo creare una sorta di casa di vetro che facesse vedere il caos totale che vi regna dentro. La vita di chiunque, in ogni parte del mondo, puรฒ essere sconvolta in qualunque momento da qualcosa”.
“In molti sensi non รจ cambiato nulla – dice Ace -. Siamo sempre noi che ci troviamo in una stanza a scrivere. Ma sicuramente tutti noi abbiamo nuove influenze musicali che abbiamo portato nel nostro modo di scrivere. E anche la tecnologia รจ cambiata nel frattempo”. “Nella fase creativa non cโรจ ego oggi – aggiunge Skin -, cโรจ piรน divertimento. Siamo piรน forti, maturi e definiti. Lโego a volte cozza con la creativitร . Sicuramente siamo meno pressati dal tempo e ci prendiamo i nostri spazi per divertirci”. Passano gli anni ma per la band non cambiano i temi, sempre con un fondo fortemente politico. “Quando scrivi delle canzoni e ti guardi attorno รจ impossibile non mettere dentro quello che provi e pensi – spiega la cantante -. In questo album ci sono almeno due brani, “Bullets” e “We Are Flames”, che sono apertamente politici. In tutto il nostro album cโรจ un filo rosso non strettamente politico ma di osservazione di quello che sta accadendo a livello umano”.
“In Inghilterra oggi se vuoi avere una educazione base hai le scuole pubbliche ma se vuoi qualcosa di piรน, tipo scuole di musica o arte, devi affidarti a istituzioni private molto costose – spiega -. ร sempre piรน difficile avere musicisti che arrivano dalla classe lavoratrice, che vivono sulla propria pelle certi temi e certe problematiche. Quelli che escono dalle scuole dโarte o di musica non sono arrabbiati con lo status quo. I giovani oggi sono forse cauti e anche un po’ superficiali. Inoltre la radio e la tv, che sono detenute da forze conservatrici, sono riluttanti a far passare determinati argomenti. Ci sono gruppi rock e hip hop sinceri e incazzati. Urlano molto forte, ma sono relegati in ambienti underground. Per il resto รจ pop music”.



