E il Boss gridò dal palco più volte: «Ciao Ohio!». Peccato che si trovasse a Auburn Hill, in Michigan. Una gaffe assolutamente innocua, che dopo un tour massacrante, può capitare a tutti. Però, quando capita a un mostro sacro del Rock, il neosessantenne Bruce Springsteen, la notizia fa subito il giro del mondo.
La ricostruzione, riportata da tutti i siti e le tv d’America, è semplice: durante un concerto,il “Boss” ha ripetutamente salutato la platea, tra una canzone e l’altra, con il grido: «Hello, Ohio!». All’ennesima volta, il suo “fratellino di sangue”, il chitarrista Steve Van Zandt, gli ha mormorato in un orecchio che non si trovavano in Ohio, ma in Michigan, uno stato confinante.
A quel punto, Springsteen, visibilmente imbarazzato, ha chiesto scusa con un grande sorriso. Quindi ha ammesso che fare questo tipo di errori «è l’incubo di ogni cantante». Parole coperte dagli applausi e dall’affetto dei suoi fans. Poi, per farsi perdonare, ha cantato per oltre tre ore, esaltando il pubblico con i suoi tantissimi successi, come fa da decenni, in giro per il mondo.