Vasco Rossi: a Venezia "Le teste di Zocca"

VENEZIA, 5 SET – ''Eccoci qua. Le Teste di Zocca . Un universo in un bicchiere di vino. Tutto il mondo paese. Il film documentario e' molto poetico. Io l'ho gia' visto e mi sono commosso. In bocca al lupo a tutti''. Dalle parole che scrive e che stasera saranno lette sul red carpet di Questa storia qua di Alessandro Paris e Sybille Righetti, si sente che Vasco Rossi e' addolorato per non essere qui a Venezia. Questa sera l'anteprima del film a lui dedicato, con 200 cinema collegati, avrebbe avuto avere lui come testimone e l'evento era tra i piu' attesi di questa edizione della Mostra. Vasco Rossi invece e' ricoverato a Bologna e si puo' limitare solo a mandare gli auguri.

''Eccomi qua, sul tappeto rosso del festival del cinema di Venezia, per assistere con voi alla visione di questo film documentario, che racconta la terra dove sono cresciuto, la sua influenza su di me e sulla rockstar Vasco Rossi''. Queste le prime parole del messaggio inviato da Vasco.

''Post fata resurgo: il simbolo della fondazione di Zocca (e quante volte io proprio dai fallimenti ho preso la forza che ho avuto). Zocca, questo piccolo microcosmo, popolato da un pugno di anime uscite dalla feroce e terribile esperienza della guerra e che ha ricominciato a vivere una vita normale felice soltanto di essere viva. Noi – scrive Vasco nel messaggio – siamo una generazione cresciuta nel periodo piu' bello della storia dell'umanita'. In un crescendo di benessere e di esplosione sociale. Personalmente, in una famiglia che non possedeva niente, non ho mai avuto la sensazione mi mancasse qualcosa. Credo sia stato l'amore che respiravo a pieni polmoni in una casa di 100 metri quadri. Ho avuto un'infanzia felice e un'adolescenza fantastica. Poi, con la patente e la macchina a 18 anni, finalmente la liberta'''.

Il messaggio non e' formale, Vasco Rossi si dilunga sul suo ambiente e il suo paese che ama e dal quale non si e' mai allontanato, cercando rifugio e protezione.

''Siamo la generazione degli anni Cinquanta: …quella che ha avuto tutta la strada spianata, quando non c'era problema a trovare lavoro e occupare posti importanti resi vacanti dal massacro della guerra. Quella arrivata al momento giusto per beneficiare di tutte le rivoluzioni sociali. Dalla liberazione sessuale al divorzio, che in una Italia bigotta e cattolica come la nostra non sarebbe mai passato senza l'assenso delle nostre mamme che ci vedevano incastrati e legati in matrimoni riparatori con le nostre compagne di scuola (da: Voglio una vita come la mia di Marco Santagata). Dalla pillola al rock'n'roll, da Elvis ai Rolling Stones, dai segnali di fumo al telefonino, dalla radio alla televisione a colori, dalle chiacchiere al bar a FaceBook'', conclude.

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