Alessandro Camilli

Al Baghdadi: 25 mln per la sua testa. 38 per piedi di Tevez. Che “mercato” è?

Al Baghdadi: 25 mln per la sua testa. 38 per piedi di Tevez. Che “mercato” è?

ROMA – Al Baghdadi, il Califfo, il capo dell’Isis, il nemico pubblico numero uno dell’intero Occidente e della Russia e della Cina, l’uomo che manda i suoi soldati a macellare gente a mucchi a Parigi, Nizza, Berlino, Istanbul, la voce che chiama a impugnare fucili mitragliatori e scaricarli sulla folla in un aeroporto, stazione, locale notturno, bar, mercato, ovunque ci siano infedeli e umani che “insozzano” il mondo non convertendosi all’unica vera fede.

Al Baghdadi, sua è la direttiva di lanciare i Tir contro la gente, sua è la direttiva di usare appena possibili armi chimiche sulla folla in Europa, sua è la regia delle decapitazioni, sgozzamenti, stupri di massa, pulizie etnico religiose nelle terre di cui ha preso il controllo. Dall’Africa occidentale passando per il sub Sahara fino all’Africa orientale, dalla Nigeria e Ciad fino alla Somalia e al Kenya e in Libia, Egitto, Tunisia e poi in Giordania, Siria, Iraq di Al Baghdadi è la strategia e la pratica delle uccisioni indiscriminate e di massa.

Al Baghdadi, l’uomo che i servizi segreti e i reparti speciali americani, inglesi, francesi, russi, israeliani (non è da escludere anche i cinesi) cercano da tempo di intercettare e far fuori. Con ogni mezzo. Al Baghdadi che uccide e devasta ben più di quanto non fece Bin Laden.

Bene, si legge sulla stampa internazionale che sulla testa di Al Baghdadi c’è una taglia di 25 milioni di dollari per chi aiuta a catturarlo o eliminarlo. Venticinque milioni di dollari sono un sacco di soldi in qualunque parte del pianeta e sono ovviamente ancora di più in quelle parti del pianeta dove il reddito è basso. Come che sia, 25 milioni di dollari è il prezzo, la valutazione, la quotazione della testa del peggior nemico e assassino di massa qui e oggi sul pianeta.

Un senso di straniamento, qualcosa che non quadra alla “vista” della mente viene quando negli stessi giorni e sullo stesso pianeta si legga su altro tipo di stampa altra valutazione, quotazione e prezzo: 38 milioni (annui) per i piedi di Carlos Tevez. Tre milioni e 160 mila euro al mese, 735 mila a settimana, 105 mila al giorno, quattromila l’ora, 73 euro al minuto (mesi, settimane, giorni, ore e minuti così retribuiti anche quando dorme o fa qualunque altra cosa, mica solo tempo in campo) per far giocare Tevez nel campionato e in una squadra di calcio cinesi.

Dice: che c’entra? In effetti nulla c’entrano l’uno con l’altro Tevez e Al Baghdadi, tanto meno l’Isis e il calcio. Sembra proprio che a comparare quei 25 e quei 38 milioni di quotazione di una taglia e un ingaggio si sommino le classiche mele con le pere. Però, però…è davvero strano e sicuramente sbilenco questo “mercato” globale dove la testa di Al Baghdadi vale meno che i piedi di Tevez, fuori fuoco e fuori quadro appare la matematica che gli umani applicano a se stessi, nel caso in specie perfino alla loro stessa sicurezza e sopravvivenza.

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Mino Fuccillo