BERGAMO –Bossetti mamma e il complotto del ginecologo occulto. E nel paese, nel paesone Italia, grande epidemia di “a sua insaputa”. Dopo le case e le assicurazioni acquistate e intestate all’insaputa di sfortunati ministri e sindaci ancora da eleggere, la nuova frontiera è ora la maternità inconsapevole. E’ il caso di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo in primo grado per l’omicidio di Yara Gambirasio, e soprattutto dei suoi genitori biologici: Ester Arzuffi e Giuseppe Guerinoni. Il secondo, ha confermato la signora in tv, è effettivamente il padre di Bossetti, come d’altra parte dimostra il Dna, ma lei non ha mai avuto rapporti col Guerinoni in questione. Miracolo? No, procreazione a sua insaputa.
“La scienza non sbaglia ma io non sono stata con Giuseppe Guerinoni”, ha detto la Arzuffi spiegando che sia Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara, che la sorella Laura sono nati attraverso la fecondazione assistita. Il padre biologico di Bossetti è però risultato essere Giuseppe Guerinoni, vecchia conoscenza della madre, e non il marito della signora e l’uomo di cui Bossetti porta il cognome. Nel corso della trasmissione ‘Bianco e Nero’ su La7, la madre di Bossetti ha detto di essere andata da un medico “non perché non rimanevo incinta, io sono rimasta incinta ma i bambini mi morivano addosso, allora lui diceva: ‘diamo uno spunto in più per aiutare anche gli spermatozoi di tuo marito’. Ed è lì che mi hai inserito un liquido freddo, freddissimo”. Ed è lì, sostiene, che è avvenuta la fecondazione a sua insaputa.
Ecco come sarebbe spiegata quindi la paternità ‘diversa’ di Massimo rispetto al matrimonio della Arzuffi. L’uomo accusato dell’omicidio di Yara è effettivamente figlio biologico di Guerinoni, di un uomo diverso quindi dal marito della Arzuffi. Ma questo non vuol dire che lei abbia tradito l’uomo con cui si è costruita un vita, ma è stata invece tradita dal ginecologo che arbitrariamente le ha iniettato degli spermatozoi di un uomo evidentemente diverso dal marito. E solo il caso ha fatto sì che fossero quelli di un vecchio conoscente della signora.
Il ginecologo in questione, viene da chiedersi, cosa dice? Nulla, semplicemente nulla. Non smentisce e non conferma perché non può: è morto.
Se così stanno le cose perché, altro interrogativo a suo modo naturale, la Arzuffi in tribunale non raccontò questa storia scegliendo invece di avvalersi della facoltà di non rispondere? Comprensibile il perché, pur con un dubbio simile, si possa conservare un simile segreto per una vita. Ma incomprensibile tacerlo in sede processuale, quando il proprio figlio è accusato di omicidio e si possono fornire elementi forse utili all’inchiesta.
“A mia insaputa”. Da quando l’allora ministro Claudio Scajola sdoganò questa locuzione, utilizzandola per giustificare le singolari modalità d’acquisto della sua casa con vista Colosseo, la formula in questione sembra aver conquistato il Paese. Si firmano e confezionano polizze assicurative intestate ad inconsapevoli sindaci. E se a ministri e primi cittadini può accadere questo, perché non potrebbe accadere anche ai comuni cittadini? Mamma Bossetti ha sentito le notizie, visto i tg e ha pensato, andando anche lei in tv, perché loro sì e io no? Ed ecco quindi il complotto del ginecologo che nulla le dice sulla natura del “liquido gelido”.
Resta da spiegare? Il liquido gelido il ginecologo lo teneva là a studio pronto ad ogni evenienza? Ne prendeva a caso da chi capitava? Come mai aveva proprio quello di uno del posto? Taceva, tacque il ginecologo perché già sapeva che un domani..? Purtroppo la tragedia si mescola con la commedia grottesca. Una donna non ce la fa ad ammettere qualcosa che non vuole ammettere e inventa e rifila una sorta di storia degli alieni che l’hanno rapita, “a sua insaputa” manipolata, ovvio. Va tanto di moda…