Condomini, albo pubblico dei morosi. Multe e i creditori busseranno a casa loro

ROMA – Mala tempora currunt per i condòmini morosi. Con la riforma del regolamento di condominio appena approvata dal Parlamento i condòmini in ritardo con i pagamenti rischiano ora di vedere il loro nome nell’albo dei morosi, e di trovare alla loro porta i creditori, e multe che vanno dai 200 euro sino agli 800 in caso di recidiva.

Sono molte le novità contenute nella riforma da poco licenziata dalle Camere in materia di regolamento condominiale. Si va dalla possibilità per tutti di possedere animali domestici sino al diritto di ciascun condominio di staccarsi dal riscaldamento centralizzato, a patto che questo non danneggi altri, sino alla riforma dell’assemblea condominiale. Tra le novità un capitolo corposo e importante lo occupa quello dedicato ai condòmini morosi, quelli che non pagano mai o comunque in ritardo le loro quote. Ordinarie o straordinarie che siano.

Recita l’articolo 24 della riforma: “Per le infrazioni al regolamento di condominio può essere stabilito, a titolo di sanzione, il pagamento di una somma fino ad euro 200 e, in caso di recidiva, fino ad euro 800. La somma è devoluta al fondo cui l’amministratore dispone per le spese ordinarie”. Va da sé che, nella stragrande maggioranza dei casi, “ le infrazioni al regolamento di condominio” sono rappresentate dal non adempimento degli obblighi economici, cioè il pagamento delle quote. In altre parole potrà d’ora in poi il condominio multare il condòmino moroso, creando tra l’altro un fondo di cui tutti i condòmini virtuosi beneficeranno.

Ma non è tutto perché, se la multa come la rata può non essere pagata, con le nuove regole potranno gli amministratori, su richiesta dei creditori del condomino, rivelare a questi quali sono gli inquilini che non pagano e quanto devono. E potranno a questo punto i creditori rivalersi direttamente sui condòmini non in regola lasciando tranquilli quelli che, invece, con i pagamenti sono a posto.

Ed è forse questa una delle novità più dirompenti. Una novità che farà, giustamente, la gioia di chi nei pagamenti è sempre stato puntuale e creerà non poche preoccupazioni a chi è solito non pagare. In pratica da domani potrà accadere che, avendo un condominio un debito verso l’Eni, frutto di bollette per il riscaldamento non pagate, potrà l’Eni stessa chiedere chi è debitore del condominio, e quindi suo. E a questo punto potrà l’Eni, come qualsiasi altro soggetto creditore, andare a bussare alla porta del diretto interessato chiedendo quanto dovuto.

Una possibilità questa che procurerà più notti insonni ai morosi delle multe e che rappresenta una una piccola rivoluzione per il mondo della giurisprudenza condominiale, improntata sinora alla solidarietà. Una giurisprudenza per cui, sostanzialmente, i debiti del condominio erano debiti di tutti, a prescindere da chi fosse o meno in regola con le quote. Questione, quella delle quote, che con le nuove regole smette di essere una questione interna al condominio e diviene di pubblico dominio. Condòmino avvisato…

Published by
Alessandro Avico