ROMA – Genitori che picchiano prof, alunni che picchiano prof…L’ultimo in ordine di apparizione in cronaca deve avere undici anni massimo dodici, sta infatti in prima media in quel di Piacenza. Al prof o alla prof (in questo caso una prof) che gli stava sulle scatole o gli aveva rotto le scatole (non si sa ma è lo stesso) l’alunno ha impartito secca lezione. Insomma ha picchiato la prof, l’ha malmenata. Non per caso, scatto d’ira inconsulto e non scusabile. No, pare proprio che menare i prof stia diventando comportamento criticabile sì, ma capita…
Insomma non la normalità nella scuola picchiare i prof, neanche però un’eccezione. Diciamo un’abitudine che si va affermando.
Picchiare i prof nella versione genitoriale, c’è il modello comportamentale genitore che punisce corporalmente l’insegnante. Prof mette brutto voto o rimprovera? Arriva genitore e mena. E’ accaduto a Foggia (solo l’ultima di cronaca). Il genitore ha picchiato duro e a lungo, in modo che quel vice preside capisse una volta per tutte. Crescono di numero e di coraggio i genitori (maschi e femmine) che si sentono in dovere di fungere da guarda spalle gorilla dei loro figlioli. La famiglia innanzitutto è la loro bandiera, guai, anzi botte a chi la tocca.
Tu mi procuri un dispiacere…e io ti meno. E’ questa l’etica del genitore che va a menare il prof. Dispiacere è un figlio/figlia che torna a casa e prega, tampina, istiga il genitore e vendicarlo/a. Logica e comportamento tra il tribale e il camorristico, ma quanto va di moda…Anche sulle chat e i gruppi whatsapp, genitoriali s’intende. Magari molti esitano, picchiano solo sui social. Ma qualcuno che trova l’ardire, il coraggio di picchiare sul serio si trova, sempre di più.
Picchiare i prof nella versione filiale, c’è il modello comportamentale sedia in testa o cestino a corona ad umiliare il/la prof. C’è il più drastico modello-coltello: uno sfregio in faccia da qualche decina di punti di sutura, tanto mamma e papà diranno che è stata una “fesseria”. E che la si fa lunga e pesante per una “fesseria”?
Dal Nord al Centro al Sud Italia spuntano e fanno collana notizie di prof menati dai genitori e/o dagli alunni. E’ la scuola pop per la gente. La scuola che “deve” promuovere tutti e non fare storie. La scuola che “deve” garantire a tutti un titolo di studio che il pezzo di carta ogni famiglia ne ha diritto acquisito. La scuola che “deve” non turbare o pressare gli alunni con carichi di studio, tanto meno con l’imposizione di regole di comportamento. La scuola che abbiamo venduto come democratica e progressista e invece è solo populista e corporativa. Una scuola a immagine e somiglianza del paese e al servizio, è proprio il caso di dirlo, della gente.