Invasioni aliene: formica argentina, vespa mangia api, cancro del cipresso…

La Xylella fastidiosa

ROMA – Gli alieni sono tra noi e l’invasione è almeno da qualche anno già in atto. Non si tratta di omini verdi con le antenne ma di mostri di diverse dimensioni, con due, quattro, sei o più zampe e qualche volta capaci di essere persino invisibili. Sono gli animali e le piante, ma anche i virus e i batteri che ogni anno arrivano nel nostro Paese grazie alla globalizzazione, e di cui la zanzara tigre è forse il rappresentante più noto. Invasioni che hanno spesso una ricaduta anche economica particolarmente onerosa in quanto provocano danni a colture e specie autoctone.

Ed eccoci quindi “colonizzati” dalle formiche argentine sbarcate 100 anni fa dai velieri, formiche che sono tra le cento specie più invasive del mondo.

Dal fungo chiamato il “cancro del cipresso” arrivato con le truppe americane nel 1944.

Dalla vespa velutina arrivata con in bonsai cinesi, la vespa che si nutre e fa strage di api.

Dal gambero della Lousiana e dalla zanzara tigre che negli anni ’60 arrivò dal Vietnam acquattata nei pneumatici di aereo.

“Si calcola – scrive Giulio  Geluardi su La Stampa – che ogni anno le specie che approdano in vari modi nel Bel Paese siano almeno un cinquantina. In molti casi, passano del tutto inosservate sia perché gli effetti dell’ introduzione vengono assorbiti e neutralizzati dalle stesse difese naturali oppure perché le conseguenze negative si avvertono magari a distanza di anni. Ma in molte altre situazioni invece, le ricadute si hanno immediatamente”.

Ma se la zanzara tigre è ahinoi nota a tutti, come più o meno di pubblico dominio è la storia del suo arrivo in Italia avvenuto “a bordo” di una partita di pneumatici da rigenerare spedita dal Vietnam, altri sono in realtà gli alieni da temere davvero. E le ultime due vere e proprie emergenze, almeno in ordine di tempo, arrivano da invasori molti più piccoli: un fungo ed un virus. La prima riguarda il basilico, i cui semi sono stati attaccati da un micidiale fungo che arriva dall’Africa, mentre l’altra riguarda gli ulivi. Nel primo caso a rischio è la produzione del pesto, e per il momento l’infezione è limitata grazie alle contromisure chimiche già adottate nel tempo. Ma, com’è ovvio, il rischio è che possa estendersi.  Nel secondo caso a preoccupare è il virus arrivato dagli Usa (Xylella fastidiosa) e sbarcato in Italia chissà come. Virus che sta falcidiando gli uliveti in Puglia e contro il quale pare non esista alcun rimedio se non il fuoco.

Tra gli alieni invisibili non può poi essere non citato il cosiddetto “cancro dei cipressi”. Una malattia causata ancora una volta da un fungo e importata come il virus degli ulivi dagli Stati Uniti ma ormai oltre mezzo secolo fa. Le temibili spore, in grado di attaccare ed uccidere ogni specie di cipresso, arrivarono infatti in Europa insieme alle truppe alleate durante la seconda guerra mondiale causando, da allora, enormi danni anche economici.

Gli invasori però, per quanto generalmente piccoli, non sono però sempre invisibili e ce ne sono, invece, alcuni anche belli grandi e altri assai numerosi. Ed in fatto di numero il campione è senza dubbio la formica argentina, sbarcata sulle coste liguri dai velieri in arrivo dal Sudamerica, e che in un secolo è riuscita a colonizzare tutta la costa mediterranea compresa tra Genova ed il Portogallo. Si tratta di una formica non dissimile dalle nostre ma particolarmente aggressiva nei confronti di queste.

C’è poi la Vespa Velutina, arrivata in Italia dalla Francia ma originaria dell’estremo est asiatico. Una vespa non particolarmente dissimile dalle sue cugine autoctone (la sua puntura ad esempio non è differente per l’uomo rispetto a quella di una cugina italiana) ma con una caratteristica potenzialmente devastante: si nutre di api, o meglio delle loro larve e della loro pappa reale. Ma se le api orientali, grazie a millenni di evoluzione a fianco delle temibili rivali, hanno sviluppato delle efficaci tecniche di difesa, non altrettanto hanno potuto fare le api europee che contro la vespa aleutina sono sostanzialmente indifese.

 

Published by
Alessandro Avico