MILANO – Si può applicare una diagnosi medica ad un’istituzione pubblica? Si può parlare di disturbo della personalità o addirittura di doppia personalità in riferimento ad un organismo pubblico? Pensando alle istituzione italiche probabilmente pochi avranno dubbi sulla risposta affermativa ma, se ancora ce ne fosse bisogno, la regione Lombardia regala in questi giorni una nuova prova in tal senso.
Da una parte il governatore Roberto Formigoni, massimo rappresentate dell’istituto Regione che, insieme all’assessore alle Finanze Romano Colozzi, lancia l’allarme sui nuovi tagli ai trasporti e al welfare: “Nel 2012 la manovra del governo avrà un impatto enorme”. Tanto che Formigoni parla di “una riscossa per far subire ai cittadini meno tagli”. Mentre l’assessore Colozzi avverte: “Nel prossimo bilancio la Lombardia rischia di non riuscire a coprire nemmeno le spese obbligatorie”.
E, dall’altra parte, il consiglio regionale, organo certo non di secondo piano, che boccia la riduzione delle spese per le auto blu e aumenta di ben 1 milione e 182mila euro il budget di spesa per quest’anno, che passa da 70.050.740 a 71.232.740 euro. Irrorando di fondi, ben 700mila euro, congressi, seminari, fiere e patrocini. Bocciando anche l’abolizione dei rimborsi spettanti ai vertici del consiglio che non utilizzano l’auto blu: 51.600 euro lordi l’anno per ciascuno di loro. Se non è questo un esempio di sdoppiamento della personalità di un’istituzione…
Le difficoltà economiche in cui si dibattono le Regioni, alle prese contemporaneamente con la crisi globale e con i tagli introdotti da Roma, sono note a tutti. Di tagli e difficoltà a garantire i servizi si parla un po’ ovunque, da Nord a Sud, certo un po’ lo si fa anche “per mettere le mani avanti”, ma che i soldi da spendere siano sempre meno è un dato di fatto. Nonostante questo però, quando si tratta dei famigerati “costi della politica”, i tagli dalle parole non diventano mai realtà, anzi. Si trova spesso persino qualche fondo extra per finanziare “la casta”.
Una storia purtroppo già vista, ma che stride sempre un po’ di più quando la protagonista è la Lombardia, la regione che storicamente, almeno dal punto di vista leghista, si oppone a Roma ladrona, la regione più ricca, produttiva e soprattutto virtuosa del Paese. E questa Regione ha infilato, negli ultimi giorni, tre virtuosismi. Primo, la bocciatura della mozione presentata dal dipietrista Stefano Zamponi, che prevedeva l’abolizione i rimborsi spettanti ai vertici del consiglio che non utilizzano l’auto blu: 51.600 euro lordi l’anno per ciascuno di loro. Secondo chi lo accusa di demagogia Zamponi voleva far abolire una disposizione che in realtà avrebbe fatto risparmiare un sacco di soldi. Ovvero, la differenza fra il costo delle auto blu a cui hanno diritto i componenti dell’ufficio di presidenza (cinque in tutto) e i rimborsi: 24.400 euro. Autista compreso, ogni auto blu costerebbe infatti 86 mila euro, a fronte di 51.600 euro di rimborsi, sui quali per giunta il beneficiario dovrebbe pagare le tasse. Già.
«Altro che risparmio», insiste Zamponi, sottolineando che quel rimborso è più alto di quello che veniva riconosciuto in precedenza, pari a 20.500 euro. I 51.600 euro lordi diventano infatti circa 30 mila netti. Diecimila in più. «Falso anche questo», giurano gli altri spiegando che a quei 20.500 euro andava aggiunto un secondo rimborso, al quale hanno diritto tutti i consiglieri, mentre i 30 mila comprendono tutto. Ma, al netto delle polemiche, che razza di auto blu costa 86 mila euro l’anno, cioè 7.166 al mese, sia pure autista compreso? E perché, qualcuno, dovrebbe aver diritto e bisogno di oltre 50mila euro, lordi, per rimborsi per andare a lavoro? Domande, ovviamente, retoriche.
Secondo virtuosismo: aumento di ben 1 milione e 182mila euro il budget di spesa per quest’anno della Regione, che passa da 70.050.740 a 71.232.740 euro. Centotrentamila euro in più per pagare i contestatissimi sottosegretari del governatore, introdotti dal nuovo statuto. Oltre 173mila (il 50 per cento in più rispetto a prima) solo per la realizzazione di «trasmissioni radiotelevisive sull’attività del Consiglio». Ben 150mila per l’altrettanto discusso rimborso chilometrico delle spese di trasporto dei consiglieri regionali che passano da 695mila a 845mila. Sessantamila euro in più per pagare consulenze che quest’anno sono cresciute da 80mila a 140mila euro. Duecentocinquantamila in più per finanziare congressi, convegni, seminari e patrocini il cui costo è lievitato, dalla previsione di inizio anno di 410mila euro, a 670mila. E per i contestati vitalizi agli ex consiglieri, che da più parti si chiedeva di ridimensionare, arrivano 130mila euro in più. Il tutto grazie all’ultimo assestamento di bilancio, il quinto dall’inizio dell’anno per far fronte a questo stillicidio di spese.
E infine il terzo virtuosismo, che non autofinanzia la casta, ma che ne foraggia la base, là dove il consenso va conquistato: i 700mila euro concessi a pioggia per congressi, seminari, fiere e patrocini. Dal concorso La bella e la Voce, alla Fiera della Possenta… Soldi e finanziamenti, chiesti e ottenuti, dai consiglieri che battono cassa per finanziare ogni tipo di iniziativa sul loro territorio Somma identica, 3000 euro, per l’associazione Vittime della strada e per il Premio Hystrio, così come per il contributo alla finale del concorso La bella e la voce o i 5000 per la fiera della Possenta, nel mantovano. E poi il patrocinio all’iniziativa Un giorno di Felicità,16mila euro, come quello a Centoquaranta la banda che incanta, e a 100 anni… suonati per celebrare il corpo musicale La Cattolica. Oppure i 13mila euro alla Fondazione Amici del Centro internazionale insubrico Carlo Cattaneo e Giulio Preti, che ha come presidente onorario Umberto Bossi. L’elenco dei finanziamenti a pioggia è molto lungo ancora, dalla sagra paesana al concorso amatoriale, dal servizio catering per cerimonie e ricorrenze alla rassegna gastronomica.
Diecimila euro per la pubblicazione del quarto volume del progetto Antenna 2005-2009 sul romanico lombardo europeo. Altri diecimila per la riedizione degli Antichi statuti del Ducato di Milano, quasi tremila per il concorso Crea un abito per Sant’Omobono Terme. Le cifre non superano quasi mai i diecimila euro, per non dare troppo nell’occhio, e dentro c’è n’è per tutti i gusti. Solo per comunicare ai lombardi il passaggio dal sistema analogico al digitale terrestre il consiglio regionale ha speso 50mila euro, nonostante il martellamento di spot televisivi che ogni giorno venivano trasmessi dalle reti Rai.
Tra i contributi più originali spiccano poi gli ottomila euro stanziati per la Cena di gala e la cerimonia conclusiva delle manifestazioni del circolo Vela Gargnano, i quattromila come contributo a non meglio precisate “memorie e tradizioni linguistiche e musicali”, i duemila per la Mascherata di Primavera, i ben ottomila a favore dell’Orchestra di fiati della Valtellina. Per non parlare dei diecimila per la partecipazione al reality A vele spiegate. E poi gli oltre 70mila euro spesi per pagare le festa dello Statuto, l’iniziativa Festa in piazza con noi (7.000 euro), il contributo al convegno Da Cattaneo all’Europa dell’autodeterminazione (5.000), la quarta edizione della fiera di San Pancrazio (altri 5.000) e la Fiera di primavera-Cià che Girum (2.000).