Alessandro Camilli

Palestre e teatri contagiano? Domanda sbagliata di milioni di Salvini

Palestre e teatri contagiano, nelle palestre e teatri ci si contagia? E’ la domanda che ha posto Matteo Salvini, aggiungendo: “I numeri dicono altro”.

E’ la domanda che pongono milioni di Salvini, soprattutto quelli che lavorano, gestiscono, sono titolari di palestre, teatri, bar, ristoranti, piscine e qualunque altro luogo dove gente incontra gente.

PALESTRE, TEATRI…IL GIOCO A SMONTARE DI SALVINI & CO

E’ quella di Salvini e dei milioni di Salvini che la condividono e ripropongono la domanda a difesa e scudo di bottega. Bottega mia è “attività in sicurezza”, perché mai poni limiti all’afflusso e alla frequentazione se rispetto i Protocolli sanitari? Fammi vedere i dati dei contagi, dai, dimmi quanti sino i contagiati a teatro o in palestra o in piscina…

E’ un gioco a smontare qualunque misura anti contagio con l’argomento che il contagio è sempre in un altrove. Anche Renzi ci si mette e si domanda: se un ristorante rispetta il distanziamento tra i tavoli perché chiuderlo dopo una certa ora? E poi, dove sono, che dicono i numeri dei contagi al ristorante?

Allineare le domande-Salvini e si ottiene che palestre e piscine, teatri e cinema, bar e ristoranti (fino a due settimane fa anche gli stadi di calcio) erano e sono luoghi a regola di protocollo sanitario e quindi lì, a teatro, al bar, al ristorante, in palestra, in piscina, all’aperitivo e al club non ci si contagia. 

Se ne deduce che la gran parte dei contagi di una pandemia respiratoria avvenga quando la gente respira stando reciprocamente lontani. Non quando si sta vicini come in teatro, cinema, palestre, piscine, bar, ristoranti…Lì, secondo la logica della domanda Salvini, il respiro altrui è schermato dai protocolli. Ne risulta che il più dei contagi deve avvenire mentre si dorme e si sta lontani dal prossimo.

IL MIGLIOR AMICO DEL CONTAGIO

Questo gioco a smontare, praticato da milioni e milioni di italiani, è il miglior amico del contagio. I Protocolli sanitari sventolati come imperforabile corazza (salvo applicarli nella realtà forati come colabrodo). Il che non è vero, sono precauzioni, misure che abbassano la probabilità statistica del contagio, non immunità di luoghi che immuni non possono essere resi. Narrazione di “luoghi e attività in sicurezza” che per definizione non esistono. E soprattutto richiesta perentoria quanto infondata del pubblico riconoscimento della propria attività e bottega come Covid free.

LA RISPOSTA, TANTO OVVIA QUANTO RIFIUTATA

Alla domanda Salvini e di milioni di Salvini e cioè bottega mia contagia? Fammi vedere i numeri! A questa domanda c’è risposta. tanto ovvia ed evidente quanto rifiutata da Salvini e dai milioni di Salvini che per non ascoltarla fanno gran rumore con la bocca tappandosi le orecchie. La risposta è: il contagio viaggia e ingrossa sui movimenti degli umani, cammina con le gambe degli umani. Più spostamenti, più contagi. Per andare all’aperitivo, al bar, al ristorante, alla cena, al concerto, al teatro, alla piscina, alla palestra, al cinema e ovunque gente incontra gente si crea una rete di spostamenti e contatti. Dentro, fuori, intorno, per raggiungerla o per andarsene dalla palestra, piscina o teatro che sia.

La rete dei contatti va interrotta, tagliata. Non importa dove la gente stia andando, importa che non vada. Non è poi difficile da capire. Ma nella domanda Salvini non c’è solo incapacità di capire. C’è soprattutto voglia, tanta voglia di non capire. L’uomo o la donna dietro la cassa o il bancone del bar dove vado (andavo) a prendere il caffè non troverà mai la voglia di comprendere che può sanificare il bar quanto vuole ma l’andarci al suo bar resta un’azione facilitatrice di contatto-contagio. Difende bottega.

Analogamente Salvini lui proprio Matteo (ma non certo solo lui) di professione fa il cacciatore di voti. Non troverà mai la voglia di comprendere davvero cosa è e come funziona una pandemia respiratoria. Lui vede che teatri e palestre protestano e quindi…

LA SCIENZA DI PARTITO

Una novità però si registra a fianco della domanda Salvini: l’annuncio che Salvini sta creando un Comitato Tecnico Scientifico di sua fiducia e ovviamente alternativo a quello che c’è. La scienza di partito, lo diceva anche Breznev.

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Mino Fuccillo