ROMA – Una poltrona non si molla mai, nemmeno gratis. Fedeli a questa massima, i parlamentari italiani sono pronti a dare battaglia al comma 3 dell’articolo 13 della manovra in discussione in questi giorni in Parlamento: «La carica di parlamentare è incompatibile con qualsiasi altra carica pubblica elettiva». Cioè se fai il sindaco o il consigliere in qualche ente locale non puoi fare anche il parlamentare e viceversa. O l’uno o l’altro. Ma i diretti interessati non ci stanno e, anche se il cumulo di cariche non comporta cumulo di stipendi perché già la legge prevede che non si possa sommare all’indennità di parlamentare quella derivante da qualsiasi altra carica pubblica, sono pronti a difendere con i denti le loro amate, comode poltrone. Con motivazioni risibili.
La motivazione più gettonata con cui gli amministratori multi poltrona difendono le loro posizioni è quella secondo cui loro, proprio loro, grazie alla loro abnegazione permettono agli enti locali di risparmiare. Già, perché il loro stipendio lo paga lo Stato, e quindi Comuni, Provincie o Regioni risparmiano versando un mensile in meno. Gianluca Buonanno è l’emblema del doppio incarico. Anzi, triplo. Fa il deputato, il sindaco di Varallo (Vc), il vice-sindaco di Borgosesia (Vc), il segretario provinciale della Lega e trova pure il tempo per andare nel salotto televisivo di Barbara D’Urso. «Solo chi è a contatto diretto con i cittadini – attacca, precisando di aver fatto risparmiare al suo Comune 120 mila euro – può fare bene il parlamentare». E lancia persino una sua controproposta: «Aver fatto un’esperienza amministrativa dovrà essere condizione necessaria di eleggibilità in Parlamento Lo proporrò, perché la situazione attuale è assurda. Cosi come è assurdo che uno non possa fare per più di due mandati il sindaco, ma possa restare a Roma all’infinito». Faranno forse risparmiare i multi eletti, ma bisogna anche ammettere che l’ubiquità non è stata ancora data in dono agli esseri umani. Se uno va a Roma, chi si occupa dei cittadini? Questo sembra però essere un particolare trascurabile.
Sono oltre cento i parlamentari che ricoprono anche un’altra carica pubblica: 109 per l’esattezza, 71 alla Camera e 38 al Senato. In termini numerici il record di collezionisti di poltrone spetta alla Lega, proprio quella che di più da sempre tuona contro la casta: 39 parlamentari su 85, seguono poi il Pdl con 44, e il Pd con 13.
Mario Mantovani vuole addirittura presentare un emendamento alla manovra, un emendamento “salva se stesso”. Senatore del Pdl, sottosegretario alle Infrastrutture, coordinatore lombardo del Pdl e sindaco di Arconate, Mantovani è noto anche per aver conferito la cittadinanza onoraria del paesino milanese a Mamma Rosa, la madre di Silvio Berlusconi. «II principio è giusto, ma la nonna va modificata – auspica il fedelissimo del premier – perché bisogna consentire il doppio incarico per i Comuni sotto i 15 mila abitanti». Come Arconate, che ne ha 6.400. Più che parlamentari, dei veri irriducibili.
