ROMA – “Si cercano giovani massimo 30 anni”. “Mi dispiace ma cerchiamo qualcuno più giovane…”. “E ora, alla mia età dove lo trovo un lavoro?”. Annunci, dinieghi e commenti di questo tipo sono all’ordine del giorno. Per chi si trova senza lavoro alla soglia dei cinquanta le difficoltà sembrano doppie rispetto a chi vive la stessa condizione ma con qualche anno in meno sulle spalle. E la crisi ha poi notevolmente ingrossato le fila dei disoccupati di mezza età. Ma se solitamente il mercato dl lavoro sembra precluso a questi soggetti, c’è un ramo, e un’azienda, che sembrano invece fare al caso loro: la vendita porta a porta.
Alla Vorwerk il numero di venditori cinquantenni è in crescita e, cosa più importante, sembra che siano persino molto adatti a questo tipo di lavoro e l’azienda non sbatte loro la porta in faccia come spesso accade. Ma anzi, quando vedono che gli aspiranti lavoratori non sono dei giovanotti, sono persino contenti. “I cinquantenni sanno bene cosa c’è sul mercato del lavoro e apprezzano di più questo lavoro. Peraltro sono più affidabili”, spiega Patrizio Barsotti, presidente di Vorwerk Folletto, al Sole 24 Ore.
Un atteggiamento molto raro se non unico nel panorama lavorativo che si trova di fronte chi a cinquanta anni si trova costretto a riciclarsi. L’età, solitamente, per le azienda è un problema. Alla Vorwerk può essere un valore. E il numero di chi in queste condizioni si trova è andato, negli ultimi anni, costantemente aumentando. E di pari passo sono andate aumentando le richieste di lavoro alla Folletto da parte di lavoratori cinquantenni.
Nel 2011, delle 24mila richieste di lavoro alla Vorwerk, il 23% sono state di over 50. Certo, non solo questa azienda riceve curriculum di lavoratori di una certa età. Rileva Cetti Galante, direttore generale di Intoo, società per i servizi di outplacement di Gi Group: “Non mi stupisco che siano così tante le domande di over 50 ricevute da società che fanno vendita diretta. Del resto ogni azienda che apre posizioni oggi viene sommersa da curriculum di over 50”.
La differenza è che alla Vorwerk molti di loro trovano lavoro. E lo trovano perché per la vendita porta a porta avere 50 anni e più può aiutare. Oltre ad un’ampia rete di relazioni che si possono “sfruttare”, e ad una lunga esperienza nel mondo del lavoro, in questo campo, avere 50 anni ed un aspetto più rassicurante può esser utile per far breccia nei potenziali clienti. Convincendoli quindi a comprare.
Il numero di ultracinquantenni che fanno porta a porta in Italia aumenta di anno in anno, oggi dei 55mila venditori che abbiamo in Italia, secondo i dati di Univendita, oltre un quarto (25,1%) ha tra i 45 e i 54 anni, il 14% tra i 55 e i 64 anni e il 3,3% oltre i 64. Quasi la metà cioè è over 45. “Ognuno ha una storia diversa ma la mia esperienza mi porta a dire che è un fenomeno degli ultimi anni quello di persone che sono uscite dal mondo del lavoro tradizionale e hanno iniziato questo lavoro”, dice il presidente di Univendita Luca Pozzoli al quotidiano di Confindustria.
Questo perché si ingrossano le fila di coloro che hanno perso il lavoro e, in questo ambito, l’età non è un disvalore, chi ha 50 anni “ha più facilità ad instaurare il rapporto di fiducia con i potenziali clienti, fondamentale quando si devono vendere prodotti che hanno un costo elevato – continua Pozzoli -. A quell’età poi le persone hanno una rete di conoscenze molto vasta che magari possono usare anche per motivi commerciali”.
