ROMA – Proteina, è una proteina che dà il comando che devi morire. Si chiama Tzap la proteina “maledetta” e la notizia è che l’hanno scovata, sanno finalmente come è fatta e cosa fa. Ecco cosa fa, fa l’orologio della vita e quando decide che è venuta l’ora impedisce alle cellule di riprodursi. Quindi…quindi si muore, quindi muori.
Come fa a farlo la Tzap, come fa a “decidere” che hai vissuto abbastanza? Comanda ai telomeri, una sorta di cappucci che sono alle estremità dei cromosomi, di accorciarsi. Di accorciamento in accorciamento, quando i telomeri si riducono oltre una certa misura, quando diventano corti oltre una misura fissata negli equilibri biologici del nostro organismo, la cellula non si duplica più. Ed è la morte.
Morte che biologicamente comincia quando la proteina impartisce l’ordine di non produrre più vita. La morte è dunque un processo, non un lampo. Un processo che ha i suoi passaggi e i suoi step. Un processo cellulare di cui la ricerca comincia a individuare non solo le tappe e le stazioni ma anche i “macchinisti” e i “capotreno”. L’individuazione di una proteina specifica è nella ricerca medica e farmacologica la premessa (e la promessa) della possibilità di “governare” la proteina stessa.
Governarla la proteina che dà l’ordine di fine vita, dare ordini a chi dà l’ordine di morire. In teoria è possibile, clinicamente e farmacologicamente possibile. Allungheremo quindi per via diretta (già lo facciamo e l’abbiamo fatto per via indiretta migliorando le condizioni igienico, sanitarie, sociali, di reddito) la durata della vita a dispetto di chi ci accorcia i telomeri? Non è fantascienza.
Però non è neanche l’elisir di lunga vita, se mai e quando verrà non lo sarà. Perché la morte è un’ottima invenzione dell’evoluzione, la morte per la specie non è una rovina e disastro come lo è per l’individuo. Per la specie la morte serve eccome alla vita e al suo propagarsi. Quindi l’evoluzione ha selezionato e prodotto su larga scala la proteina Tzap. Se e quando le metteremo il guinzaglio alla proteina Tzap altro e diverso meccanismo biologico si attiverà per impartire l’ordine di morire.
Sempre che non ci si pensi noi umani altrimenti revocando sul pianeta le condizioni che oggi ci permettono di vivere il doppio di quanto gli uomini hanno vissuto per millenni. Pace e non guerra, Stato sociale, reddito tale da permettere buona nutrizione, istruzione e sanità, previdenza pubblica e pensione, cure a carico dello Stato, sviluppo economico costante e una qualche minima forma di ripartizione sociale appunto della ricchezza prodotta non sono purtroppo scritti in natura e fissi nella storia. Non c’è purtroppo nessuno dottore che ce li possa “ordinare”.