
Una pattuglia di funzionari del Campidoglio o arrestati o indagati o sottoposti a perquisizioni domiciliari: l’accusa è di aver lucrato, intrallazzato, tangentato, rubato sulle strade, l’asfalto, le buche di Roma. E’ certamente una notizia di cronaca, di cronaca nera. Ma per chi a Roma vive davvero è una notizia? Qual è la notizia, che a Roma la manutenzione e la riparazione delle strade o è, come dice il magistrato, “estesa ed endemica attività corruttiva” oppure non è?
Per chi vive a Roma questa non è una notizia, letteralmente una nuova cosa da apprendere. Per chi vive a Roma è ovvietà, abitudine, condizione quotidiana e materiale di vita. D’altra parte nei folti ranghi della burocrazia comunale c’erano spalle complici per rubare pubblico denaro sui profughi, sui rom, sulle case ai senza casa, vuoi che non ci fossero quelli che rubavano sugli appalti relativi alle strade.
Strade che, come ognun che vive a Roma sa, vengono riparate e riasfaltate non per i pedoni o le auto o i bus o a loro misura ed esigenza. A Roma da anni e anni le strade si riparano in maniera studiata e professionale perché si risfacino a breve. Si tratta infatti di garantire non la mobilità o la sicurezza. Si tratta di garantire la periodicità serrata degli appalti. Quindi la buca va richiusa a regola d’arte, a regola dell’arte di farci i soldi sopra. Quindi la buca va richiusa in maniera tale che si riapra a breve. A vigilare che questo avvenga c’è l’impresa che fa i lavori (di schifo non per incapacità ma di schifo per pessimi materiali usati e chiaro obiettivo la “pezza stradale” duri poco) e ci sono i funzionari al Comune.
E’ un segmento rilevante dell’economia della Capitale: dai soldi pubblici mangiati sugli appalti pubblici traggono il companatico a vario titolo interi segmenti sociali. Si sa, così va Roma…e mica solo Roma. Le strade, le buche poi…che scoperta! Sugli asfalti di cartapesta e sugli appalti per le strade giravano e girano mazzetto al Campidoglio…ma no?! Che sorpresa! A voler guardare bene la notizia è, anzi sarebbe: 33 appalti sotto inchiesta e 650 mila euro di tangenti intascate in due anni.
Come avrebbe detto Totò…ma mi faccia il piacere! Trentatre appalti irregolari è numero credibile se ne sono stati controllati, diciamo, 35. Altro che 33, a Roma sono in grado di ben altra prestazione, facciamo 333? E 650 mila euro? Suvvia, fossero le tangenti intascate a Roma 650 mila euro la città sarebbe diventata la capitale dell’onestà. Anche 6,5 milioni di euro non distorcerebbero la realtà, non ne ne gonfierebbero le dimensioni reali. Facciamo 65 milioni, all’anno ovviamente? No, a guardare, a stimare le strade, i bus, la metro, il catasto, la rimozione rifiuti, la vigilanza e sicurezza urbane e altre cosette al momento lunghe da elencare, facciamo 200 milioni all’anno di mazzette. E’ una stima s’intende. Al ribasso.