ROMA – Sappada, Veneto. Giunge notizia che gran parte della cittadinanza o almeno la quasi totalità della rappresentanza politica e civica, insomma corporazioni e associazioni del loco, si sentono e dichiarano sedotti e abbandonati. Da chi? Dal Pd del Friuli Venezia Giulia, dal Pd nazionale, ma soprattutto da Debora Serracchiani che del Pd è vice segretario e del Friuli è presidente o, come si ama dire esagerando alquanto, Governatore.
Sappada, Comune del Veneto, insieme a tanti altri suoi Comuni parenti, cugini, fratelli comunque veneti, erano e restano sedotti dall’idea della secessione. Secessione dall’Italia in un revival leghista doc prima che arrivasse Salvini a dire che prima si secede dall’Europa, poi casomai..? Niente di così drammatico, qui è questione di “sghei”, di soldi. E ad essere un Comune del Friuli Venezia Giulia Regione a statuto speciale di soldi pubblici se ne intascano di più che ad essere un Comune del Veneto Regione a statuto ordinario.
Quindi secessione dal Veneto al Friuli è un affare e Sappada già contava gli “sghei” (pubblici ovviamente) che il nuovo status avrebbe fruttato. Però la decisione si è arenata da qualche parte a Roma e a Sappada sono rimasti con l’acquolina in bocca, solo l’acquolina. Che ha fatto in fretta a mutare in sapore amaro, a Sappada, come direbbero a Roma, “hanno preso d’aceto”. E come accade ai sedotti e abbandonati se la sono presa in particolare con il seduttore, nel nostro caso la seduttrice.
A sostenere che non solo Sappada ma tutto il bellunese poteva e doveva coltivare il sogno di diventare Friuli, a sostenere che per via di referendum si può, è cosa buona e giusta passare da una Regione a statuto ordinario ad una a statuto speciale è stata più volte niente meno che la Serracchiani. Che, consapevole o no di quel che faceva, giocava e gioca a fare la piccola Merkel. Solo che la Merkel grande si gioca l’osso del collo, il governo, l’equilibrio politico e sociale della Germania proclamando accoglienza a milioni di disperati, Serracchiani piccola Merkel proclama invece accoglienza degli “sghei”: venite veneti, fatevi friulani, è gratis, anzi si guadagna, paga lo Stato”.
Già , bene ribadirlo, perché non è questione di geografia, orografia, dialetto, tradizioni, costumi…Ve la racconteranno e la raccontano, ma sono balle. La secessione per andare in Friuli o in altre Regioni a Statuto speciale è roba di soldi, si invoca per soldi. E allora, seguendo il metodo Serracchiani, perché quelli di Viterbo e Frosinone non si possono “fare sardi”? In fondo la Sardegna sta di fronte. E mezza Calabria perché non può amministrativamente trasferirsi in Sicilia e aggregarsi alla finanza speciale dell’isola? E dal Piemonte perché qualche Comune nei guai non si può fare “valdostano” e qualche lombardo farsi “trentino”? Serracchiani, la piccola Giovanna d’Arco della secessione per gli “sghei”.