Antonio Buttazzo

Manovra al voto, Parlamento oltre il sorteggio di Beppe Grillo, la fiducia è al buio

Manovra al voto, Parlamento oltre il sorteggio di Beppe Grillo, la fiducia è al buio

Sembrava solo una provocazione quella di Beppe Grillo di qualche mese fa, a proposito del sorteggio dei parlamentari.
In realtà era un facile vaticinio sulla utilità (o inutilità) delle consultazioni elettorali, una predizione che anticipava quello che sta accadendo oggi in sede di approvazione della legge di bilancio.
Le cronache narrano di peones di maggioranza e opposizione a passeggio per il Transatlantico in attesa di essere convocati per votare la fiducia ad una legge di cui non sanno nulla, una manovra, com’è noto, modificata radicalmente da Bruxelles.
Eserciteranno in buona sostanza il loro mandato solo muovendo il ditino in direzione di un pulsante che, una volta azionato, darà la fiducia ad un provvedimento “monstre” di cui non hanno mai sentito parlare, figuriamoci dibattutto.
Non che fosse molto diverso in precedenza, ma quanto meno quei traffici che hanno sempre caratterizzato l’approvazione del “budget” di Stato, avvenivano in Parlamento e non nelle segrete stanze del Governo, dove solo pochi, pochissimi, sono quelli che stanno decidendo le sorti del nostro destino finanaziario, eludendo qualsiasi forma di dialettica e controllo parlamentare.
Una situazione mai verificatasi in Italia.
Un Parlamento progressivamente svuotato di competenze, dove le leggi di iniziativa parlamentare faticano ad arrivare in aula e l’attività di normazione è praticamente ridotta alla ratifica dei decreti legge cucinati nei consigli dei ministri.
Il Governo del “cambiamento” ha modificato molto poco l’andazzo in vigore sino ad oggi.
Anzi ha progressivamente svuotato di funzioni le aule parlamentari, data anche la stessa qualità personale dei miracolati catapultati a Montecitorio o a palazzo Madama dalla lotteria dei clic pentastellati da un lato o dalla vicinanza al “capo” dall’altro.
Alla luce di ciò, pare quasi preferibile il sistema sorteggio adombrato da Grillo.
Esso almeno ha un precedente “nobile” nella democrazia ateniese di 25 secoli fa.
Considerando inoltre che Clistene, l’ideatore, aveva ideato un organismo istituzionale volto a sbarrare il passo agli incompetenti.
Imbonitori da circo e venditori di bibite non avrebbero messo piede nell’Agorà.

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Marco Benedetto