Profughi di guerra in Ucraina, in suv con euro e carte di credito, sono filo russi ma stanno meglio a Leopoli
Profughi di guerra in Ucraina, non esiste solo un esodo dall’est e dal sud verso Leopoli. Certo, la maggior parte dei tanti arrivati a Leopoli sono scappati in fretta e furia dall’oriente aggredito.
E lo hanno fatto con le poche cose che avevano addosso. Ma c’è anche chi a Leopoli ci è arrivato con i Suv della Mercedes o della Porshe.
Si vedono poco in giro, alloggiano negli alberghi di lusso, vestono griffati, si accompagnano a donne bellissime quanto vistose. Vengono dal Donbass, si, proprio lì dove è concentrato il fronte più esteso del conflitto.
Ma non hanno l’aspetto dei profughi.
Sono russofoni e quasi sempre russofili, come lo sono in tanti da quelle parti, ma probabilmente non si fidano tanto dei loro “liberatori” russi e hanno pensato bene di spostare uffici e soldi verso occidente, lontano dalla guerra.
Poi sono voluti venire personalmente anche loro. E sono arrivati piuttosto in fretta, senza utilizzare treni pericolosi e scomodi o montare su lenti e scassatissimi autobus.
Con una macchina di lusso e una scorta personale si fa prima, anche se c’è la guerra.
Sono industriali, banchieri, ma anche medici, ingegneri, avvocati che guadagnano in rubli ma spendono in Euro e in dollari.
Detestano gli europei e gli americani ma non la loro valuta, di cui si fidano un po’ di più rispetto a quella già da ora in corso nelle autoproclamate “libere repubbliche” di Donetsk e Lugansk.
E di dollari ed euro ne hanno tanti loro.
Sono quelli che hanno sempre usato poco la grivnia, la valuta ucraina, preferiscono usare i dollari per i loro acquisti durevoli e di alta qualità.
E poi neanche la vedono la moneta.
Non sono più i buffi e bizzarri personaggi che sciamavano nei locali di tutta Europa con i rotoli di banconote che uscivano dalle tasche dei pantaloni larghi per i loro culi enormi.
Adesso vestono Armani e nelle tasche hanno griffati portafogli al cui interno sono stipate decine di carte di credito che, a differenza di quelli come loro oltre il confine orientale, possono tranquillamente ancora utilizzare.
Non gli interessa sapere che la benzina costa oramai due euro al litro o che in quattro mesi il costo della vita è aumentato del 20 % e la moneta ucraina si è svalutata del 30%, l’inflazione è alle stelle e i servizi pubblici, soprattutto quelli sanitari, sono al collasso.
Non è un loro problema.
Pensano di essere invisibili a Leopoli, ma non lo sono, i loro nuovi concittadini oramai li conoscono.
E non apprezzano chi comodamente viaggia dall’est verso ovest quando, da ovest verso est, si continua ad andare con le tradotte militari.
Senza avere la certezza di tornare.