
ROMA – Il cardinale vicario di Roma Agostino Vallini lamenta la “brutta aria che si respira a Roma”, si indigna per la corruttela e il malaffare che imperano sulla Città eterna, con la sua classe dirigente che – dice Vallini – non è all’altezza del compito di governare la città. Queste le parole del porporato, riportate da Franca Giansoldati sul Messaggero:
«Il malessere purtroppo si respira nell’aria». Ad un mese dal Giubileo della Misericordia il cardinale Agostino Vallini rivolge ai romani una lettera aperta per chiedere a cuore aperto un sussulto di orgoglio: servono energie positive da parte di tutti gli uomini di buona volontà per ripartire. […] «Più che accusare le istituzioni civili o la società nel suo insieme, come superficialmente avviene, desideriamo condividere gli affanni della nostra città, fare la nostra parte, essere buoni compagni di strada» […] Ma aggiunge: «Troppo spesso persone di valore non hanno la forza di esprimere la propria vocazione al servizio del bene comune, mentre altri per brama di potere e desiderio smodato di arricchimento occupano posti nella direzione e gestione delle istituzioni senza le doti, la motivazione e la competenza necessarie per promuovere programmi e politiche di equità sociale a favore di tutti i cittadini».
Tutto questo lo ripete dal pulpito della basilica di San Giovanni, sede del vicariato di Roma e parte extraterritoriale della Santa Sede, probabilmente lo Stato più corrotto al mondo.
Pieno titolo dunque per criticare la città di Roma. Eppure nonostante lo sprezzo del ridicolo cui si espone, la Curia bacchetta continuamente l’Italia e Roma in particolare, e lo fa con uno scopo preciso che è quello di sviare l’opinione pubblica dagli scandali che affliggono il Vaticano e di cui pare non si riesca a vedere la fine.
È indispensabile in questo momento recuperare quel simulacro di autorità morale cui (ingiustamente) si è sempre ammantata la Chiesa. È divenuto necessario quel ripetuto riferimento nella lettera pastorale, all’ascolto delle parrocchie da dove, secondo l’alto prelato, si eleva alto lo sdegno ed il dolore per il degrado morale cui e’condannata la città di Roma dai suoi amministratori.
Quelle parrocchie cui fa riferimento, sono le stesse in cui si raccoglie l’obolo di San Pietro, denaro che dovrebbe essere a disposizione del Papa per le opere caritatevoli e che secondo gli ultimi dati arriva al pontefice nella misura del 20% , scremato dalle primarie esigenze abitative proprio di quella Curia cui appartiene Vallini, che immaginiamo trascorra la stessa vita di stenti dei suoi generosi parrocchiani.
Il rischio concreto e’ dunque il crollo delle offerte e quindi il depauperamento della Chiesa cosa che sopra ogni altro aborre la Santa Casta.
E poi c’è da aggiungere il prossimo business del Giubileo, storicamente una manna per le casse del Vaticano, la cui immagine non ne esce rafforzata a livello internazionale, anzi.
La grande macchina della Comunicazione del Vaticano è in moto e va a pieno regime, il momento è delicato, il rischio concreto che i cardinali e la loro corte di parassiti possano passare la vecchiaia in un appartamento di 50 mq come quello di Francesco, è molto alto.
Meglio correre ai ripari dunque prima che sia troppo tardi.
