Antonio Conte sputa nel piatto. Cesare Lanza: Mandatelo via

Antonio Conte sputa nel piatto. Cesare Lanza: Mandatelo via

Antonio Conte sta chiudendo la sua esperienza alla guida della Nazionale italiana in modo molto poco degno, come nota Cesare Lanza in questo articolo publicato anche sul suo blog. Forse agita Antonio Conte l’ombra del processo per il  calcio scommesse previsto il 5 aprile a Cremona. Resta il fatto che vien da dire che certe cose succedono solo in Italia.

Gustave Flaubert in “Madame Bovary” (1856) scrisse che “La parola è una specie di laminatoio che affina i sentimenti”. Ebbene, io – se avessi questo privilegio, questa responsabilità, al posto di Tavecchio userei parole adatte per affondare la lama sul contratto del ct della nazionale, Antonio Conte. Affinando i sentimenti miei e di milioni, presumo, altri appassionati di calcio.

Conte, infatti, non solo ha annunciato le proprie dimissioni poco più di due mesi prima del campionato europeo, ma ha anche speso pessime parole nei riguardi del nostro calcio. Confermando ciò che da tempo si sospettava, e cioè che contrattualmente si è impegnato per allenare il Chelsea nella prossima stagione.

Non mi interessa, prioritariamente, discutere se Conte abbia ragione o torto: il Sistema Calcio in Italia è largamente criticabile come la maggior parte degli altri elementi della nostra vita sociale, seria o ludica che sia.

Il punto è che queste cose, questi sfoghi, queste parole non sono sopportabili da parte di un uomo che in sostanza sputa nel piatto in cui ha lautamente mangiato, demoralizza la squadra che gli è stata affidata, è irrispettoso e ingrato nei riguardi di tutti coloro che hanno avuto fiducia in lui e lo hanno sostenuto, come mai era successo prima, nei riguardi di tutti i precedenti allenatori della nostra rappresentativa calcistica.

Come lo manderei volentieri a casa o a Londra, o al Chelsea, a studiarsi la sua futura squadra! Meglio provvedere subito alla successione piuttosto che aspettare giugno… Ancora una volta, come già era successo quando decise di lasciare la Juventus pochi giorni prima dell’inizio del campionato, il signor Conte dimostra di essere un personaggio egoista, pretenzioso, senza rispetto degli altri e, in fondo, anche del suo stesso lavoro. E sapete bene quanto io sia affezionato al valore, sacrosanto, del rispetto.

Published by
Marco Benedetto