ROMA – Ve lo ricordate il caso Corcolle? Ricordate Elisa De Bianchi, l’autista Atac che raccontò di essere stata aggredita da una trentina di immigrati? Riccardo Staglianò, Venerdì di Repubblica, ha passato una settimana nell’agglomerato di case (né paese, né borgata, né quartiere) a 9 km fuori dal Grande Raccordo Anulare, fra la bretella dell’A24 e il raccordo dell’A1, “l’unica parte della capitale che pretende un pedaggio autostradale”:
“Ecco dunque, per come sono stati raccontati i fatti. Sabato 20 settembre, alle 19.34, un autobus della linea 42 viene aggredito alla fermata vicina all’entrata di Corcolle. Una trentina di immigrati in attesa, sostiene l’autista Elisa De Bianchi, scagliano una bottiglia sul finestrino laterale rompendolo. Lei, che stava rallentando, a quel punto prosegue la corsa. Chiama il centro di controllo, che l’autorizza a rientrare in deposito. Ma all’altezza del capolinea si trova la strada sbarrata dagli africani che l’avrebbero inseguita.
E lì inizia il brutto, perché ora sono più «cattivi», «spaccavano tutto, hanno finito di sfondare il finestrino. Ho pensato: “Se riescono a salire mi violentano e mi ammazzano”» dice al Corriere. A quel punto, invece di chiamare i carabinieri, contatta il collega e amico Emilio Tora, sospeso dall’Atac per non precisati motivi disciplinari, che abita a poche strade di distanza. Questi inforca il motorino, si precipita e mette in fuga i trenta aggressori. Grosso respiro di sollievo.
Se non che la storia gronda incongruenze. Si svolge il sabato sera, quando anche la sonnacchiosa Corcolle si anima. Dai bar vicini nessuno vede niente. Nessuno si fa vivo per testimoniare, tranne Tora che da allora lo fa a canali unificati e su Facebook. E tranne alcuni immigrati, che però denunciano che i bus spesso non si fermano quando li vedono, costringendoli a chilometri a piedi sulla micidiale Polense. Forse anche sabato, generando la pur ingiustificabile aggressione.
A ogni buon conto a bordo non c’è alcun passeggero che possa confermare. De Bianchi (ripetutamente cercata, si nega e poi incarica l’avvocato di farci desistere) non sporge denuncia né ai carabinieri né alla polizia, che apprenderà dai fatti l’indomani, dopo che, a seguito di un’aggressione fotocopia (alle 16.30, ancora autista donna, la 27enne Federica Galesso, sassi tirati contro la fiancata da immigrati, nessun testimone), qualche centinaio di persone scende in strada per manifestare per la sicurezza, blocca la Polense e picchia tre africani a caso prima che tolgano da sotto le mani dei pochi scalmanati, evidentemente non del posto, un brasiliano che vive lì indisturbato da vent’anni, intervengano gli agenti e fermino otto persone, tra cui l’onnipresente Tora”.
C’è sempre qualcosa che non torna. Qualcuno che non la racconta giusta. È successo a Corcolle, Torpignattara, Tor Sapienza, Infernetto, Tor tre teste, Torrevecchia… Sintetizza Mauro Favale su Repubblica:
“Lo schema è collaudato: la “voce” di un’aggressione più o meno verificata che si diffonde in un quartiere con tutti i problemi della periferia, un gruppo di stranieri (di solito nomadi, romeni o richiedenti asilo) indicato come responsabile della violenza, l’estrema destra e Casa-Pound (con o senza il leghista Mario Borghezio) che manifestano contro «il degrado delle nostre città». Accade a Roma, a scadenze regolari, da almeno due mesi. Dopo Corcolle, Tor Sapienza e Infernetto, ora tocca a Torrevecchia, periferia nord ovest della capitale poco lontano da Monte Mario, dove ieri una manifestazione del Blocco studentesco, “braccio” di CasaPound nelle scuole, ha di fatto impedito che 90 ragazzini e ragazzine del vicino campo nomadi di via Cesare Lombroso potessero andare chi alle materne, chi alle elementari e chi alle medie”.
È successo che manifestazioni come quella del 15 novembre, un corteo di un migliaio scarso di persone in cui si contavano decine di esponenti del centrodestra, dall’ex sindaco Alemanno a Ncd, e tanti estremisti di destra-destra, sia stata gabellata come la “marcia delle periferie” contro il sindaco di Roma Ignazio Marino. Vale la pena rivedere le foto di quel corteo: