ROMA – Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si sono visti e parlati, soprattutto avevano da dirimere una questione elettorale, quella delle Regionali di maggio. La domanda cui dovevano dare reciproca e simmetrica risposta era: ci alleiamo o no? Forza Italia va a quelle elezioni insieme con la Lega e la Lega va con Forza Italia o no al voto del 10 maggio? Ecco la risposta ufficiale, quella regalata da Salvini alla fine dell’incontro: “Se qualcuno ha le nostre idee, bene, altrimenti niente alchimie o capriole”.
Parole pronunciate con tono reciso e sbrigativo, ma che non rispondono alla domanda: vanno insieme o no alle elezioni? Berlusconi vuole andare con Salvini al Nord, in particolare in Veneto. E vuole andare alleato di Alfano al Sud, in particolare in Campania. Berlusconi cerca questa doppia e in fondo contraddittoria alleanza sulla base del fatto che Lega più Forza Italia in Veneto vincono e rifanno presidente della Regione Luca Zaia. E Forza Italia più Ncd e Udc in Campania probabilmente vincono e rifanno presidente della Regione Stefano Caldoro (con soddisfazione collaterale di seconda sconfitta consecutiva per Vincenzo De Luca). Quindi, dice Berlusconi, andiamo a vincere alleati e chi se ne frega del perché e del per come ci alleiamo.
Ci sarebbero poi alcune “marginalità ”: che si fa in Liguria e  in Toscana e nelle Marche, si va insieme Forza Italia e Lega oppure no? E, se si va insieme, il candidato è della Lega o di Forza Italia? Ma su queste “marginalità ” Berlusconi perde facilmente interesse ed energia. Lui vuole vincere con Salvini in Veneto e con Alfano in Campania.
C’è poi una complicazione: la Lega in Veneto si fa in due, non nel senso che moltiplica gli sforzi ma nel senso, ormai più certo che probabile, della divisione, rottura, scissione. Buona parte della Liga Veneta di osservanza Tosi sindaco di Verona sta per lasciare. Anzi, più che lasciare, lascia per essere stata messa alla porta da Salvini e dalla Lega madre e matrigna. Ultimatum di Salvini: scioglietevi in quanto “tosiani” entro lunedì altrimenti sarete espulsi. Corollario: “Ne ho piene le scatole delle beghe”. Quindi Tosi e soci sono avvertiti, il loro ruolo è secondo Salvini quello delle “beghe”.
Salvini che a dire di sì a Berlusconi ci sta e anche no. Salvini vuole mangiarsi il più possibile dell’elettorato che fu di Forza Italia (e, se possibile al Nord, un po’ di quell’elettorato che è stato di Beppe Grillo). Quindi gli conviene e gli viene bene la faccia feroce. Ma può davvero rifiutare, lasciar cadere l’alleanza elettorale con Forza Italia in Veneto? Sedicenti sondaggi, sedicenti perché se lo dicono da soli, dicono di sì, dicono che Zaia di Salvini vince anche da solo, anche dovesse aver contro una lista Flavio Tosi oltre a quella di Alessandra Moretti. Sarà vero? Salvini ci crede.
Ma può davvero credere Salvini che Berlusconi per farlo contento, per fargli dire che lui Salvini ce l’ha politicamente più lungo, accetti di perdere in Campania? Se Forza Italia/Caldoro va al voto in Campania senza alleanza con Ncd/Udc c’è il caso vinca De Luca. Berlusconi non può amputarsi della Campania per far felice e politicamente “bello” Salvini.
Ci sarebbero poi due o tre cosucce delle quali chissà se hanno avuto tempo e voglia di parlare Salvini e Berlusconi. Può esistere un’alleanza elettorale a destra tra partiti che vogliono uscire subito dall’euro e altri no? Può esistere un’alleanza elettorale a destra tra partiti che non disdegnano il popolo e i voti dei “camerati del terzo millennio” e altri che li disdegnano eccome? Può esistere un’alleanza elettorale a destra tra partiti che sono per il protezionismo economico, i dazi alle frontiere se fosse possibile, le frontiere chiuse all’immigrazione sia di uomini che di capitali e alri partiti che si dicono e si vogliono liberali in economia?
La risposta è, anzi era, sì, si può. Era, verbo all’imperfetto. Era possibile e così è stato perché mettevi insieme tutto e il contrario di tutto contro i “comunisti”. Simmetricamente a quanto facevano dall’altra parte mettendo insieme da Mastella a Bertinotti purché contro “il berlusconismo”. Era, è stato possibile allearsi elettoralmente anche essendo i poli di calamite che si respingevano. Era possibile si faceva perché dall’altra parte c’era il “diavolo”, il demonio, l’orrore. Nella primavera 2015 si può fare un’alleanza elettorale multi strati tra Lega alla Le Pen, Forza Italia che sta nel partito popolare europeo, Ncd e Udc che sono per l’Europa tenendosi per mano solo contro il “diavolo” Renzi? Si può costruire una destra italiana sull’unione sacra anti “giglio fiorentino”?
Salvini che tra le sue qualità ha sempre avuto quella del ragazzo ruspante e tra le sue prerogative quella delle scarpe grosse senza cervello troppo fino (fa male all’azione) di questi problemi non si cura e non si cruccia. Berlusconi vuol vincere dove si può e che tedio dove si perde. Qualcuno scrive di quadriglie e valzer della destra italiana, di minuetti alla sola nota delle alleanze. In realtà è solo zumba, saltello agitato con afrore incorporato. Peccato, perfino la destra italiana meritava e merita di meglio.